Continua l’emergenza freddo a Pescara: 150 i senzatetto accolti

Con il nuovo peggioramento delle condizioni meteo, e il gelo che non accenna ad attenuarsi su Pescara, anche il piano di assistenza e ospitalità dei senza fissa dimora è stato prorogato fino a domenica.
Lo ha annunciato ieri l’assessore comunale alle Politiche sociali Antonella Allegrino che coordina la rete di associazioni, composta da Caritas, associazione On The Road, Comunità Papa Giovanni XXIII, Comunità di Sant’Egidio, Croce Rossa, Misericordia, Gruppo di volontariato Vincenziano e le associazioni Anawim, Romanì Italia, Asso oltre alla mensa di S. Francesco, in prima linea nel monitoraggio del fenomeno, nell’assistenza e nell’accoglienza dei bisognosi all’interno dei due hotel convenzionati o presso il dormitorio Caritas di via Alento.
Una scelta, quella del lavoro di squadra, che sta pagando in termini di risultati: «Finora – sottolinea l’assessore Allegrino – abbiamo dato ospitalità a circa 150 senzatetto di cui 92 sono stati accolti nelle strutture ricettive, mentre una sessantina hanno trovato riparo nel dormitorio della Caritas».
Ma il valore aggiunto di questo progetto di assistenza e presa in carico è senza dubbio il coinvolgimento dei cittadini i quali, contattando il numero 349/7856242 dell’Assessorato alle Politiche sociali, diventano le vere sentinelle del disagio avendo la possibilità di segnalare i bisognosi, che poi vengono raggiunti dalle unità di strada delle associazioni: «Inizialmente – racconta Luigina Tartaglia, operatrice dell’unità di strada Caritas – ci avviciniamo, nel rispetto dei loro spazi, per chiedere come stanno offrendo loro viveri di conforto e difficilmente veniamo respinti. In seguito accogliamo le loro necessità offrendo l’ospitalità negli alberghi o nel dormitorio, ma l’importante è entrare in relazione con loro conquistandone la fiducia».
E grazie a questo quotidiano e accurato lavoro di presidio del territorio e ascolto dei bisogni, restano davvero in pochi gli irriducibili che rifiutano l’ospitalità: «Parliamo di circa 20 persone – precisa la Tartaglia – che soffrono gli spazi chiusi e le regole o che hanno particolari problematiche o patologie».
Ma anche questi non vengono dimenticati: «Si tratta di persone – ricorda l’assessore alle Politiche sociali – per lo più segnalati da cittadini preoccupati per la loro salute, che hanno accettato solo coperte, viveri e bevande calde». L’obiettivo finale è il passaggio a un’accoglienza stabile e diffusa dei senza fissa dimora, ma intanto l’emergenza viene gestita al meglio.