“Quando un migrante bussa alla porta il primo compito è accoglierlo”
No condizionato rispetto alla riapertura dei Cie (Centri di identificazione ed espulsione): "No - conferma Galantino - se questi dovessero continuare a essere di fatto luoghi di trattenimento e di reclusione che, anche se con pochi numeri di persone, senza tutele fondamentali, rischiano di alimentare fenomeni di radicalizzazione, e dove finiscono oggi, nella maggior parte dei casi, irregolari dopo retate, come le donne prostituite, i migranti più indifesi e meno tutelati"
«Quando un migrante bussa alla porta il primo compito è accoglierlo e rendergli meno pesante l’approdo». Lo ha affermato monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, oggi alla presentazione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che quest’anno ha per tema “Migranti minorenni, vulnerabili senza voce”.
Galantino, il quale ha annunciato che il 12 gennaio verrà firmato un protocollo di intesa con il Ministero degli Esteri per aprire un “corridoio umanitario” con l’Etiopia per i profughi provenienti da Eritrea e Somalia (utilizzando anche per questo fondi provenienti dall’8×1000), ha ricordato che anche i migranti economici e ambientali sono persone, costrette a emigrare a causa del nostro egoismo: «I migranti economici – precisa monsignor Galantino – vengono da posti in cui noi occidentali siamo andati a prendere tutto quello che avevano».
In riferimento alle ultime misure previste dal Governo, l’alto prelato ha espresso un no condizionato rispetto alla riapertura dei Cie (Centri di identificazione ed espulsione): «No – conferma – se questi dovessero continuare a essere di fatto luoghi di trattenimento e di reclusione che, anche se con pochi numeri di persone, senza tutele fondamentali, rischiano di alimentare fenomeni di radicalizzazione, e dove finiscono oggi, nella maggior parte dei casi, irregolari dopo retate, come le donne prostituite, i migranti più indifesi e meno tutelati».
Il segretario generale della Cei ha poi messo in guardia gli operatori della comunicazione dalla “deleteria semplificazione” di fronte alle tematiche migratorie: «Come pure – ammonisce – i temi e i problemi legati alle migrazioni non possono essere personalizzati, perché questo allontana la soluzione mentre si offre l’alibi a chi deve intervenire di girare la testa dall’altra parte».
Venendo al tema della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, il presule si è espresso a favore dello sblocco di una legge ora ferma: «Che allarga – continua Galatino – la cittadinanza ai minori che hanno concluso il primo ciclo scolastico, così da allargare la partecipazione, cuore della democrazia, e favorire processi d’inclusione e integrazione. Sì, pure, a sbloccare e approvare una legge ferma che tutela i minori non accompagnati, non destinandoli a nuovi orfanatrofi, ma a case famiglia, a famiglie affidatarie, accompagnate da una formazione attenta a minori preadolescenti e adolescenti».
Questo l’appello rivolto alle istituzioni: «Quando ci sono di mezzo situazioni – spiega il segretario dei vescovi italiani -, persone, storie e volti concreti, la semplificazione non serve a nessuno. Ecco, dunque, la necessità di pronunciare dei “sì” e “no” che siano responsabili, senza la facile saccenteria, che talvolta rasenta l’arroganza dei primi della classe; senza la superficialità gridata da chi parla tanto di migranti, ma forse non ha mai parlato con i migranti, e senza il cinismo di chi forse non ha mai incrociato lo sguardo smarrito e implorante di una famiglia migrante fatta di uomini, donne e bambini».
Alla presentazione ha partecipato anche la seconda carica dello Stato, il presidente del Senato Pietro Grasso: «Tutti i bambini migranti – riconosce -, profughi o rifugiati, sono prima di tutto bambini in pericolo a cui è stata derubata l’infanzia. Costoro, sono soggetti vulnerabili, chiusi nel loro silenzio, che affidano la loro vita e le loro speranze di un futuro migliore allo scafo di un barcone e quanti sopravvivono alle traversate, se non adeguatamente protetti, sono esposti a rischio di violenza e di sfruttamento da parte delle organizzazioni criminali».
Così, a detta di Grasso, è prioritario assicurare loro i diritti fondamentali dei minori, accompagnare la loro crescita, garantire loro ogni protezione da abusi e pericoli: «Sono questi doveri inderogabili di un Paese civile e democratico – ribadisce il presidente Grasso -, in quanto la cultura della tutela dei bambini si fonda, certo, sulla garanzia della loro sicurezza e dignità, ma si sostanzia anche attraverso la costruzione di basi e strumenti per la realizzazione di un’esistenza migliore».
E per un’adeguata accoglienza dei minori non accompagnati, il presidente del Senato ha chiesto: «Un sistema di accoglienza e protezione – conclude – efficacemente strutturato, soluzioni durature e a tutta la Comunità internazionale un’assunzione di responsabilità nell’elaborazione di politiche inclusive, rispettose della diversità, della solidarietà e del riconoscimento ai migrantes dei diritti umani».