"Oggi - sottolinea monsignor Galantino - accettare il compito educativo significa, anche, incontrare una fragilità che appare sempre più pervasiva, dilagante e angosciante. Ho paura di quei preti e di quei vescovi che non sanno sopportare la fragilità. Attenzione a fare i maestrini perché i ragazzi se ne accorgono e vanno via, vanno altrove"
"Un terzo dei delegati sono giovani – precisa don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio Cei per i problemi sociali e il lavoro -. Se parliamo di futuro dobbiamo farlo con loro. Pensando, dialogando e progettando un futuro diverso per il nostro Paese. La Chiesa italiana si mette in gioco, cercando di vivere questo tempo in maniera generativa, senza lasciarsi vincere dalle lamentele. In questo percorso occorre l’impegno di ciascuno, nei prossimi anni, per quella che abbiamo chiamato transizione ecologica"
"In questo tempo di preparazione, fin da ora – annuncia Francesco - mi rallegra pensare che si potrà dedicare l’anno precedente l’evento giubilare, il 2024, a una grande ‘sinfonia’ di preghiera. Anzitutto per recuperare il desiderio di stare alla presenza del Signore, ascoltarlo e adorarlo"