“Costruire ponti di pace, fraternità e giustizia per essere ragazzi missionari”
“Ragazzi missionari all’opera” è stato il titolo scelto, per sottolineare l’importanza di poter essere annunciatori del Vangelo sin dalla più tenera età: «Si tratta di un invito - spiegano da Missio ragazzi - a rimboccarsi le maniche e a lasciarsi coinvolgere in prima persona nell’avventura missionaria che entusiasma, rafforza nella fede, insegna l’attenzione al prossimo e il senso di responsabilità»
C’erano anche i ragazzi dell’Azione cattolica delle diocesi di Avezzano, Termoli-Larino e Isernia-Venafro oltre a quelli di diverse parrocchie pescaresi, tra gli oltre 650 partecipanti giunti da tutta Italia che ieri a Pescara sono stati protagonisti della Festa nazionale dei ragazzi missionari, organizzata da Missio Ragazzi, settore della Fondazione Missio.
Ma chi sono oggi i ragazzi missionari?: «Sono i ragazzi che vivono nella Chiesa, tutti – spiega don Mario Vincoli, responsabile di Missio Ragazzi e segretario nazionale della Pontificia Opera dell’Infanzia Missionaria -. Non sono gli iscritti all’Opera dell’Infanzia Missionaria! Sono semplicemente tutti i bambini che frequentano le parrocchie, il catechismo, l’Azione Cattolica, le associazioni scout, ecc. Missio Ragazzi ha il compito di stimolare quella sensibilità missionaria che la Chiesa italiana, tramite la Fondazione Missio, vuole veicolare ovunque». Insomma, i ragazzi missionari sono tutti i bambini battezzati.
“Ragazzi missionari all’opera” è stato il titolo scelto, per sottolineare l’importanza di poter essere annunciatori del Vangelo sin dalla più tenera età: «Si tratta di un invito – spiegano da Missio ragazzi – a rimboccarsi le maniche e a lasciarsi coinvolgere in prima persona nell’avventura missionaria che entusiasma, rafforza nella fede, insegna l’attenzione al prossimo e il senso di responsabilità».
La giornata si è svolta attraverso un’alternanza di giochi, testimonianze missionarie, parate con le bandiere di 100 Stati diversi, artisti di strada e bande musicali che si sono esibite nelle varie piazze che hanno ospitato le diverse attività.
A conclusione della giornata, dopo la simbolica marcia sul Ponte del mare per lanciare il messaggio d’essere costruttori di ponti e non di muri, nel pomeriggio c’è stata la messa presieduta in piazza della Rinascita da monsignor Giuseppe Satriano, vescovo di Rossano-Cariati e membro della Commissione episcopale per l’evangelizzazione dei popoli e la cooperazione tra le Chiese della Cei: «Se siete disposti ad impegnarvi per costruire ponti di pace, di fraternità, di giustizia (facendo riferimento alla teca contenente i resti dell’automobile di scorta del magistrato Giovanni Falcone, esposta a pochi metri in piazza Sacro Cuore da sabato ad oggi), allora siete ragazzi missionari».
E le centinaia di ragazzi presenti hanno confermato di essere: «Disposti – affermano – a seguire gli insegnamenti di Gesù, testimoniare il suo Vangelo in ogni ambiente, far parte della Chiesa e impegnarsi nella preghiera individuale e di comunità, accogliere ogni fratello con rispetto e fraternità».
A tutti i bambini che parteciperanno sarà donato il Vangelo secondo Matteo, tradotto per l’occasione in cinque lingue: «Un segno concreto – conclude don Mario Vincoli – per far capire che la fede in Cristo è universale e che tutti i fedeli in Gesù sono uniti dalla stessa Parola. Missio Ragazzi è lievito nella pasta, dove il lievito è la sensibilità missionaria che la Chiesa italiana, tramite la Fondazione Missio, vuole veicolare ovunque».