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“Stiamo pregando affinchè Silvia possa essere liberata”

«I terroristi – racconta - hanno assaltato un negozio e sequestrato una ragazza italiana. Al momento non si sa nulla, ma a Chakama si vive tanta tensione e hanno molta paura, perché non sanno quali sono le intenzioni di queste persone. Temono che possano tornare e non si riesce a capire cosa vogliono questi terroristi».

Lo ha dichiarato al Sir padre Alejandro Umul, della missione di LangoBaya che si trova a 25 km da Chakama dove il 20 novembre è stata rapita Silvia Costanza Romano

Silvia Costanza Romano, tra i suoi bambini keniani

Tensione e paura. Sono questi i sentimenti che dal 20 novembre si vivono a  Chakama, la località keniana a 80 chilometri da Malindi dove è stata rapita  Silvia Costanza Romano, volontaria italiana di 23 anni. Il Sir ha raccolto la testimonianza di  padre Alejandro Umul, della missione di LangoBaya, a 25 km da Chakama, che è riuscito a mettersi in contatto telefonico con parrocchiani locali.

«I terroristi – racconta – hanno assaltato un negozio e sequestrato una ragazza italiana. Al momento non si sa nulla, ma a Chakama si vive tanta tensione e hanno molta paura, perché non sanno quali sono le intenzioni di queste persone. Temono che possano tornare e non si riesce a capire cosa vogliono questi terroristi».

La preghiera è l’unica arma davvero potente che in questi casi può essere usata: «Stiamo pregando per la pace – conclude – e perché si possa trovare la ragazza italiana sequestrata».

Anche il Ciels (Centro di intermediazione linguistica europea), l’Università privata di Milano dove la volontaria si è laureata  lo scorso febbraio, dopo aver frequentato il corso di Mediazione linguistica per la sicurezza e difesa sociale, attraverso la presidente Giorgia Matteucci.

«Dal momento in cui – afferma – abbiamo  appreso la sconvolgente notizia relativa nostra studentessa Silvia Costanza Romano,  il nostro pensiero è andato alla sua famiglia».

«Speriamo che questa tremenda situazione si risolva nel minor tempo possibile – auspica in conclusione Matteucci -. Siamo vicini alla famiglia di Silvia. Nel frattempo ci stiamo organizzando per renderci disponibili a dare tutto l’aiuto possibile. Silvia è sempre stata una ragazza forte e determinata».

23 anni, milanese, Silvia Costanza Romano era partita a novembre scorso come volontaria per la onlus di Fano ‘Africa Milele’ che opera su progetti di sostegno all’infanzia. Si teme un sequestro da parte di fondamentalisti islamici armati che cercavano proprio lei e durante l’attacco hanno sparato e ferito altre cinque persone. Intanto proseguono incessantemente le ricerche e le indagini: il quotidiano La Stampa, proprio stamattina, rivela in un articolo che la polizia kenyana ha annunciato di aver arrestato la moglie di uno dei tre presunti rapitori. Dunque, il cerchio intorno ai sequestratori della cooperante milanese, si stringe sempre di più.