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Strage di via D’Amelio: “Dobbiamo custodire il significato di questo sangue”

"La riconoscenza verso la sua figura (di Paolo Borsellino) e la sua azione - sottolinea il presidente della Repubblica Mattarella - non si potrà attenuare con il trascorrere del tempo e appartiene al patrimonio di civiltà dell’Italia, conservato e coltivato specialmente tra i giovani. Ed è, questo, un segno di speranza"

Lo ha affermato oggi l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, ricordando Paolo Borsellino nel 27° anniversario della strage di via D’Amelio

Un'immagine raffigurante Paolo Borsellino e i nomi dei suoi agenti di scorta

«Senza dubbio il 19 luglio è una data che resterà segnata non solo nel cuore dei palermitani, ma nei cuori di ogni uomo che è un ricercatore di giustizia. È una data che ci deve far fare memoria, affinché possiamo sempre custodire il prezzo di questo sangue che è un prezzo molto alto. Dobbiamo custodire il significato di questo sangue». Lo ha affermato oggi l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, in un’intervista rilasciata a Vatican News, nel 27° anniversario della strage di via d’Amelio in cui perse la vita Paolo Borsellino con gli agenti della scorta: «Uomini come Borsellino, come Falcone – sottolinea il presule – ci dicono che dobbiamo prendere tutti parte alle vicende della città umana, perché la convivenza umana sia costruita non su logiche di potere e di profitto, ma sia segnata invece da una prospettiva di felicità che deve raggiungere tutti».

Mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo

Ricordando poi il motivo per cui Paolo Borsellino si è sempre battuto, l’arcivescovo di Palermo ha rimarcato che: «Se non c’è giustizia – afferma -, gli uomini vengono sopraffatti da altri uomini e quindi si produce sofferenza, sangue. E Borsellino era un uomo anche ispirato dal Vangelo, questo non lo dobbiamo dimenticare, era un frequentatore dei Salmi, come noi sappiamo, e i Salmi custodiscono tutti i sentimenti umani. Ci sono anche i Salmi che gridano giustizia al cospetto di Dio».

Inoltre, a proposito dell’audio del magistrato desegretato recentemente dalla Commissione antimafia, monsignor Lorefice ha auspicato: «L’urgenza, la necessità – il suo appello – che le istituzioni, in particolare lo Stato, non abbassino mai la guardia e che ci aiutino a credere ancora nella giustizia e a sostenere gli uomini che ancora oggi su questo fronte riescono a rimanere liberi e a dire una parola di liberazione».

Giuseppe Conte, presidente del Consiglio dei ministri

Il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte ha espresso il suo ricordo in un Tweet: «Oggi – scrive il premier – ricordiamo il giudice Borsellino, ucciso 27 anni fa insieme agli agenti della scorta. Le sue parole e il suo coraggio sono sempre vivi nella nostra memoria, nella nostra coscienza. Ricerca della verità e contrasto alle mafie sono per noi un imperativo, un impegno quotidiano».

Sergio Mattarella, presidente della Repubblica

Quindi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso alcune dichiarazioni: «L’emozione suscitata dalla pubblicazione delle audizioni di Paolo Borsellino avanti alla Commissione antimafia – osserva il Capo dello Stato -, ha coinvolto in questi giorni tanti italiani e ha richiamato, ancora una volta, il nostro Paese all’impegno nella lotta contro la mafia e ai pesanti sacrifici che questa ha comportato. La riconoscenza verso la sua figura e la sua azione non si potrà attenuare con il trascorrere del tempo e appartiene al patrimonio di civiltà dell’Italia, conservato e coltivato specialmente tra i giovani. Ed è, questo, un segno di speranza».

Infine il presidente Mattarella ha ricordato anche i familiari delle vittime: «Nel ventisettesimo anniversario della strage di via D’Amelio, in cui persero la vita, insieme a lui, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina – aggiunge Mattarella -, rivolgo nei loro confronti un pensiero commosso e rinnovo la vicinanza e la solidarietà ai loro familiari tra i quali, per il primo anno, manca Rita Borsellino che ne ha continuato in altre forme lo stesso impegno». Infine una promessa: «Rimane forte l’impegno per Paolo Borsellino – conclude Mattarella -, e per tutte le vittime di mafia, di assicurare, oltre al tributo doveroso della memoria, giustizia e verità».

About Davide De Amicis (4377 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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