Cei: il 1° maggio la Chiesa affiderà l’Italia alla protezione di Maria
"Alla Madonna – spiega la Cei - la Chiesa affida i malati, gli operatori sanitari e i medici, le famiglie, i defunti. Nella festa di San Giuseppe lavoratore, sposo di Maria Vergine, affida, in particolare, i lavoratori, consapevole delle preoccupazioni e dei timori con cui tanti guardano al futuro"
La Chiesa italiana affiderà l’Italia alla protezione della Madre di Dio come segno di salvezza e di speranza. Lo farà venerdì 1° maggio, alle ore 21, con un momento di preghiera nella basilica di Santa Maria del Fonte a Caravaggio, in Lombardia: «I fedeli delle volte precedono i pastori e i pastori poi accolgono le loro richieste – premette il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, motivando l’iniziativa ai microfoni di Vatican news -. Ho ricevuto circa 300 tra messaggi, lettere e mail, che, magari anche con sensibilità diverse, mi chiedevano questo affidamento a Maria. Ho valutato queste situazioni, mi sono confrontato con i miei collaboratori e ho ritenuto che dovevamo dare una risposta di fede e di amore alla Madonna e di umile supplica, affinché Lei ci protegga sotto il suo manto».
La scelta della data e del luogo, spiega la Conferenza episcopale italiana in una nota -, è fortemente simbolica: «Maggio è, infatti – precisano i vescovi italiani -, il mese tradizionalmente dedicato alla Madonna, tempo scandito dalla preghiera del Rosario, dai pellegrinaggi ai santuari, dal bisogno di rivolgersi con preghiere speciali all’intercessione della Vergine. Iniziare questo mese con l’Atto di Affidamento a Maria, nella situazione attuale, acquista un significato molto particolare per tutta l’Italia».
Il luogo, Caravaggio, situato nella diocesi di Cremona e provincia di Bergamo, racchiude in sé la sofferenza e il dolore vissuti in un territorio messo a dura prova dall’emergenza sanitaria: «Alla Madonna – conclude la Cei – la Chiesa affida i malati, gli operatori sanitari e i medici, le famiglie, i defunti».
L’atto di affidamento a Maria del primo maggio è anche legato anche alla festa di San Giuseppe lavoratore: «E ci richiama il mondo del lavoro – sottolinea il cardinale Bassetti – che è in gran parte bloccato e che è necessario, pur nelle forme consentite, che si faccia di tutto per farlo ripartire. Sono sempre commosso quando penso alla Sacra Famiglia, dove tutti hanno lavorato incessantemente all’interno di un piccolo villaggio, per cui il lavoro non è soltanto un fatto economico, ma è anche un fatto della vocazione dell’uomo, che imita Dio che creò il mondo, Dio che è in qualche modo il primo a darci questo esempio».
D’altra parte, il lavoro crea relazioni: «Noi pensiamo sempre alla vita nascosta di Gesù a Nazareth – osserva il porporato -, ma non era così nascosta perché tutti conoscevano la famiglia del falegname. Il lavoro genera sempre unità, dialogo, colloqui. Il lavoro è proprio necessario per la vita dell’uomo. Certo, mettiamo pure come importantissimo il fatto economico. Desideriamo sottolineare anche questi valori, nei quali noi, come Chiesa, crediamo profondamente».
Da qui l’affidamento della della Conferenza episcopale italiana: «Alla Madonna la Chiesa affida i malati, gli operatori sanitari e i medici, le famiglie, i defunti. Nella festa di San Giuseppe lavoratore, sposo di Maria Vergine, affida, in particolare, i lavoratori, consapevole delle preoccupazioni e dei timori con cui tanti guardano al futuro».