“La luce di Cristo non si allarga per proselitismo, ma per testimonianza”
"La condizione è accogliere in sé questa luce – avverte il Papa -, accoglierla sempre di più. Guai se pensiamo di possederla, di doverla solo ‘gestire’! Anche noi, come i Magi, siamo chiamati a lasciarci sempre affascinare, attirare, guidare, illuminare e convertire da Cristo"

Nell’Angelus dell’Epifania, pronunciato dalla Biblioteca del Palazzo apostolico, Papa Francesco è tornato a parlare della modalità giusta per annunciare la fede: «Cristo, che è Amore, può risplendere in quanti la accolgono e attirare gli altri – afferma -. Non si allarga la luce di Cristo con le parole soltanto, con metodi finti, imprenditoriali… No, no. La fede, la parola, la testimonianza: così si allarga la luce di Cristo. La stella è Cristo, ma la stella possiamo e dobbiamo essere anche noi, per i nostri fratelli e le nostre sorelle, come testimoni dei tesori di bontà e di misericordia infinita che il Redentore offre gratuitamente a tutti. La luce di Cristo non si allarga per proselitismo, si allarga per testimonianza, per confessione della fede. Anche per il martirio».
Quindi il Papa ha rivolto un ammonimento: «La condizione è accogliere in sé questa luce – avverte -, accoglierla sempre di più. Guai se pensiamo di possederla, di doverla solo ‘gestire’! Anche noi, come i Magi, siamo chiamati a lasciarci sempre affascinare, attirare, guidare, illuminare e convertire da Cristo. È il cammino della fede, attraverso la preghiera e la contemplazione delle opere di Dio, che continuamente ci riempiono di gioia e di stupore sempre nuovo».