SIPLA SUD: “La prevenzione dello sfruttamento passa dalla conoscenza”
Valeria Luciani, Fondazione Caritas: «La conoscenza del territorio è la chiave per percorsi di inclusione che passano da occasioni formative e tirocini per arricchire ancor di più il bagaglio delle esperienze, fino ad arrivare ad opportunità lavorative vere e proprie»
Ieri, 16 settembre, l’equipe della Fondazione Caritas Onlus per SIPLA SUD (Sistema Integrato Protezione Lavoratori Agricoli), progetto che a livello locale è sviluppato in collaborazione con Arci Pescara e Arci L’Aquila, ha organizzato una gita sul territorio di Pescara con alcuni dei nuovi ingressi al centro di seconda accoglienza del progetto LaPe DReAM (SAI). Lo scopo è stato quello di fare prevenzione, orientamento e suggerire potenziali postazioni per la ricerca del lavoro.
La finalità del progetto è tutelare i lavoratori, in particolare quelli agricoli, potenziali vittime di sfruttamento e irregolarità, fornendo assistenza, orientamento e accompagnamento ai servizi del territorio (Leggi qui) e proprio a tal proposito l’equipe Caritas ha voluto coinvolgere i ragazzi, lavorando fin da subito sull’importanza di potersi inserire nel mondo del lavoro in modo regolare e non cadere così nel sistema di sfruttamento che sempre più spesso vede coinvolgere persone svantaggiate, in particolare proprio i migranti.
«Parlare di prevenzione con persone provenienti da altre culture non è semplice – spiega Valeria Luciani, operatrice della Fondazione Caritas per il progetto SIPLA SUD – bisogna costantemente ingegnarsi per trovare tattiche e metodologie differenti per attirare l’attenzione e coinvolgere le potenziali vittime dello sfruttamento lavorativo. La prevenzione passa per la conoscenza».
La passeggiata urbana per le vie della città, per l’occasione svolta solo nella zona centrale, è stata anche una piacevole occasione per illustrare agli accolti alcuni dei punti salienti di Pescara, parlando di cultura, storia e tradizioni locali. La promessa è di ripetere l’esperienza anche in altre zone del capoluogo adriatico alla scoperta di nuovi luoghi e paesaggi.
«Tutti gli accolti hanno una loro professionalità – conclude Valeria Luciani – la conoscenza del territorio che li ospita è la chiave per percorsi di inclusione che passano da occasioni formative e tirocini per arricchire ancor di più il bagaglio delle esperienze, fino ad arrivare ad opportunità lavorative vere e proprie».