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Mediterraneo: “Frontiera di pace che deve riunire la famiglia di Abramo”

"Noi porremo attenzione – sottolinea monsignor Raspanti – ad alcuni temi fondamentali, quali la presenza dei bisognosi, il prendersi cura di chi ha di meno, la convivenza di pluralità di fedi e culture, la necessità di riconoscimenti reciproci, di mettersi insieme per collaborare tra le varie presenze che sono nelle città. Guardare alla situazione ecologica e agli squilibri che sono alla base delle migrazioni e che causano la ferita grave che sono le morti, gli scontri, le violenze. Ci interrogheremo, noi vescovi, su quali diritti e quali doveri le comunità cristiane hanno all’interno delle città, per contribuire al bene comune e alla pace"

Lo ha affermato il presidente della Cei Bassetti, presentando l’incontro dei vescovi del Mediterraneo di Firenze

L'intervento del cardinale Bassetti alla presentazione dell'Incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo

Si è tenuta lo scorso sabato, presso il Cenacolo di Santa Croce, la conferenza stampa di presentazione del convegno “Mediterraneo frontiera di pace”: l’incontro dei vescovi e dei sindaci del Mediterraneo, promosso dalla Conferenza episcopale italiana, che avrà luogo da mercoledì 23 a domenica 27 febbraio prossimo. All’appuntamento, in collegamento video, era presente anche il presidente della Conferenza episcopale italiana – nonché arcivescovo di Perugia-Città della Pieve – il cardinale Gualtiero Bassetti: «Siamo in un momento di profonda crisi, anche per quello che sta succedendo in Ucraina – premette il porporato -. Dal punto di vista della provvidenza di Dio, diventa ancora più necessaria questa nostra azione di pace. Ringrazio il Signore per averci ispirato questa iniziativa che dà seguito a quanto abbiamo pensato e progettato a Bari, perché il Mediterraneo, che è il grande lago di Tiberiade della famiglia abramitica, sia davvero segno di pace soprattutto nel contesto così drammatico come quello che stiamo vivendo. È vero che l’Ucraina non è direttamente sul Mediterraneo, ma lo è attraverso il Mar Nero; e La Pira diceva che fino agli Urali è tutto Mediterraneo, perché questo mare abbraccia tre continenti e più di venti nazioni. Il Mediterraneo è veramente una grande frontiera di pace che deve riunire tutta la famiglia di Abramo. È interessante anche il fatto che vescovi e sindaci siano assieme. I vescovi porteranno quelli che sono gli effetti dell’annuncio del Vangelo, i sindaci ci mostreranno la situazione concreta dei popoli che essi rappresentano. Il confronto tra vescovi e sindaci, nella sintesi che farà il Papa, credo che sia un momento provvidenziale che va al di là di Firenze e del Mediterraneo».

È stato poi il vescovo di Acireale e vice presidente della Cei, monsignor Antonino Raspanti ad entrare nel merito del programma dell’incontro: «Abbiamo scelto di affrontare – approfondisce il presule – il tema delle città e della cittadinanza, da diversi punti di vista». Il convegno promosso dalla Cei si svolgerà in contemporanea con l’incontro dei sindaci, invitati dal sindaco di Firenze; entrambi poi confluiranno nell’incontro con Papa Francesco, domenica 27 febbraio: «Noi porremo attenzione – sottolinea monsignor Raspanti – ad alcuni temi fondamentali, quali la presenza dei bisognosi, il prendersi cura di chi ha di meno, la convivenza di pluralità di fedi e culture, la necessità di riconoscimenti reciproci, di mettersi insieme per collaborare tra le varie presenze che sono nelle città. Guardare alla situazione ecologica e agli squilibri che sono alla base delle migrazioni e che causano la ferita grave che sono le morti, gli scontri, le violenze. Ci interrogheremo, noi vescovi, su quali diritti e quali doveri le comunità cristiane hanno all’interno delle città, per contribuire al bene comune e alla pace».

L’intervento del cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze

L’appuntamento sarà importante per l’intero capoluogo toscano: «Tutta Firenze – assicura il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo della città ospitante – è interessata e coinvolta nell’organizzazione del convegno Mediterraneo frontiera di pace. Quelli che si svolgeranno a Firenze sono due incontri che si incontrano nell’eredità di La Pira e che confluiranno, nella giornata di sabato, in un confronto comune da cui si auspica possa uscire anche una voce comune. Poi il tutto viene suggellato da una visita del Santo Padre a Firenze, in occasione dell’incontro dei vescovi e dei sindaci. Il Papa viene ad ascoltare, a parlare e a celebrare, come era uso nei convegni che La Pira organizzava a Firenze e che si concludevano in Santa Croce con la celebrazione presieduta allora dall’arcivescovo, il venerabile cardinale Elia Dalla Costa». E Firenze, in tutta la sua bellezza, accoglierà al meglio i vescovi e i sindaci del Mediterraneo: «Firenze – precisa il cardinale Betori – mette a disposizione i luoghi simbolo della sua cultura e della sua identità. Palazzo Vecchio, Santa Maria Novella, il Teatro del Maggio Musicale, Santa Croce. A questi si aggiungono altri luoghi che vengono coinvolti, perché cercheremo di offrire ai vescovi un’immagine della nostra Chiesa e della nostra città».

A proposito della messa celebrata domenica prossima da Papa Francesco: «La diocesi – annuncia l’arcivescovo di Firenze – ha scelto di portare in basilica i poveri, i fragili, i deboli, coloro che vengono assistiti dalle nostre realtà caritative». Un altro migliaio di persone parteciperanno alla celebrazione dalla piazza, in rappresentanza di parrocchie, associazioni e movimenti. Saranno 150 i volontari della diocesi impegnati ad accompagnare le delegazioni dalle diocesi mediterranee, mentre in Santa Maria Novella, luogo degli incontri dei vescovi, si svolgerà l’adorazione eucaristica continuata per tutto il periodo del convegno.

È entusiasta il sindaco di Firenze Dario Nardella: «Un doppio appuntamento storico – commenta -, mai avvenuto prima, che avviene in un momento cruciale per le sorti della pace. L’incontro dei sindaci vedrà rappresentate 65 città da 15 Paesi di 3 continenti diversi. Un convegno che cade in un momento drammatico, mi riferisco alle tensioni al confine tra Ucraina e Russia, spero che da Firenze si levi un appello accorato per la pace». Ma Nardella ha rivolto anche un appello all’Europa: «Spesso distratta – accusa -, che deve avere più attenzione per quello che avviene nel Mediterraneo, non può voltarsi dall’altra parte».

Tra l’altro il convegno sarà anche l’occasione per accogliere a Firenze il presidente del Consiglio Mario Draghi, il quale sarà presente all’apertura dell’incontro dei vescovi mercoledì 23 febbraio, e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che sarà in Santa Croce domenica 27. Nella giornata di sabato 26 saranno presenti anche i ministri Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio: «Questo evento – conclude Nardella – ci riporterà alla memoria l’incontro dei sindaci organizzato da Giorgio La Pira nel 1955. Se guardiamo alle crisi, ai morti, alle desertificazioni, non possiamo che fare nostro il motto lapiriano, spes contra spem, sperare contro ogni speranza».

About Davide De Amicis (4558 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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