San Cetteo: Papa Francesco benedice Pescara nel giorno del patrono
"È stata una reciproca richiesta - racconta l'arcivescovo Valentinetti -, di organizzare una riunione in Vaticano da lui perché aveva desiderio di parlare di alcune questioni. All'improvviso mi ha fissato l'appuntamento per questa mattina. Abbiamo parlato, purtroppo, delle questioni che riguardano la vita della Chiesa in questo tempo di guerra, della fine della pandemia, del percorso sinodale e di molti altri argomenti che gli stanno molto a cuore. Alla fine del colloquio, durato parecchi minuti, mi sono permesso di chiedergli se questa sera – essendo la festa del patrono della nostra città e della nostra diocesi – potevo impartire la benedizione apostolica a nome suo. Perciò la benedizione che vi do è del Santo Padre, che ve la dà con tutto il cuore"
Papa Francesco ha impartito la sua solenne benedizione su Pescara e la sua arcidiocesi nel giorno della festa liturgica del patrono San Cetteo vescovo e martire. Lo ha annunciato poco fa l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti che, al termine della santa messa presieduta in Cattedrale a Pescara, ha imposto le mani sui fedeli rivolgendo – come suo tramite – la benedizione del Papa sulla comunità ecclesistica pescarese.
Una benedizione richiesta di persona dal presule, stamani in Vaticano, essendo stato ricevuto in udienza dal Pontefice alle 8.30: «Il giorno in cui il Santo Padre è venuto in visita a L’Aquila (domenica 28 agosto) – racconta l’arcivescovo Valentinetti ai fedeli che hanno gremito la Cattedrale -, al termine della celebrazione eucaristica ha salutato personalmente i vescovi d’Abruzzo e Molise. Così quando sono andato a salutarlo, qualcuno lo ha notato perché in televisione si è visto chiaramente, mi ha pregato. Anzi, è stata una reciproca richiesta, di organizzare una riunione in Vaticano da lui perché aveva desiderio di parlare di alcune questioni. All’improvviso mi ha fissato l’appuntamento per questa mattina».
L’arcivescovo di Pescara-Penne ha poi rivelato anche in contenuti del colloquio: «Abbiamo parlato, purtroppo – precisa -, delle questioni che riguardano la vita della Chiesa in questo tempo di guerra, della fine della pandemia, del percorso sinodale e di molti altri argomenti che gli stanno molto a cuore. Alla fine del colloquio, durato parecchi minuti, mi sono permesso di chiedergli se questa sera – essendo la festa del patrono della nostra città e della nostra diocesi – potevo impartire la benedizione apostolica a nome suo. Perciò la benedizione che vi do è del Santo Padre, che ve la dà con tutto il cuore».