Giornata del ricordo: “Dialogare coi giovani per non ripetere gli errori”
"Noi - afferna Donatella Bracali, presidente regionale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia - dobbiamo proprio raccontare e far conoscere ai ragazzi un pezzo di storia d'Italia che, purtroppo, dà ancora adito a interpretazioni poco corrette, per non dire disoneste"
Si celebra oggi in tutta Italia la Giornata del ricordo, in memoria delle vittime dei massacri delle foibe – perpetrati dalle milizie comuniste del maresciallo Tito in Istria, a Fiume e nella Dalmazia tra il 1943 e il 1947 – nonché l’esodo giuliano-dalmata. Anche la Chiesa di Pescara-Penne, come ogni anno, stamane alle 10 dato spazio al ricordo con una santa messa celebrata alle 10 nella chiesa dello Spirito Santo dal parroco don Giorgio Campili, partecipata dalle autorità nonché dalle associazioni che tengono viva la memoria di questa tragedia.
Lo scorso martedì, tra le altre manifestazioni, il Liceo scientifico “Corradino D’Ascanio” di Montesilvano ha organizzato un incontro dal tema “Giorno del Ricordo – Per non dimenticare la storia degli italiani di Istria e Dalmazia”. Dopo i saluti del sindaco e presidente della Provincia Ottavio De Martinis e della dirigente scolastica Filomena Mammarella, è stato proiettato il cortometraggio “Altrove, Viaggi di un’anima”, che racconta in maniera emotivamente coinvolgente, tramite testimonianze, il dramma umano e sociale degli esuli.
A margine è intervenuto dapprima Carlo Cetteo Cipriani, ufficiale in congedo dell’Aeronautica militare e oggi componente della Società dalmata di storia patria: «Io – afferma – ho cercato di spiegare per quale motivo si sia arrivati che alcune centinaia di migliaia di persone, da alcune regioni italiane, ottant’anni fa circa sono dovuti scappare. Perché tu te ne vai da casa tua, lasci i tuoi amici, i tuoi parenti e vai da un’altra parte e perché, certe volte, lo fai addirittura rischiando la vita? Perché lo fai salendo su una barca a remi e traversando tutto l’Adriatico? Andando a remi per andare dove? Questo è quello che cerco di dire ai ragazzi, soprattutto in un periodo come questo dove siamo di nuovo circondati dalle guerre e forse, più che mai, si sente il bisogno di dialogare con le nuove generazioni per non ripetere gli errori del passato».
È quindi intervenuta anche Donatella Bracali, presidente regionale dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia: «I ragazzi devono coltivare la memoria, lo sappiamo – sottolinea -. Abbiamo mille motivi per rafforzare in loro il senso del ricordo. Il ricordo è più un aspetto affettivo. La memoria è invece un ricordo organizzato e motivato. E poi tutto ciò confluisce nel senso della storia. Lo sappiamo tutti che per aprirsi al futuro bisogna conoscere il passato. Quindi questa è la prima motivazione pedagogica. Noi dobbiamo proprio raccontare e far conoscere ai ragazzi un pezzo di storia d’Italia che, purtroppo, dà ancora adito a interpretazioni poco corrette, per non dire disoneste».