Fondazione Paolo VI: inaugurata l’Ausilioteca per i bisogni comunicativi complessi
"Il nostro obiettivo - spiega Lucia Fiorella, logopedista del Centro Adriatico - è quello di dare voce a tutte le persone, sia minori che adulti, con bisogni comunicativi complessi, offrendo uno spazio dedicato alla valutazione e all'applicazione di soluzioni alternativa e aumentative per massimizzare l'autonomia sociale di questi individui e favorire la loro partecipazione alle attività di vita quotidiana"
Anche il sindaco e il prefetto di Pescara, Carlo Masci e Flavio Ferdani, venerdì 1 marzo hanno visitato la nuova “Ausilioteca”, uno spazio per la Comunicazione aumentativa alternativa e delle tecnologie per l’autonomia, inaugurata – presso il Centro Adriatico di Pescara della Fondazione Paolo VI – per offrire il miglior supporto ai pazienti che manifestano bisogni comunicativi complessi: «Questo è un progetto che inseguivamo da diversi anni – premette la dottoressa Elisa Di Tillio, direttrice generale della Fondazione Paolo VI -, poi siamo stati interrotti dal Covid-19 e oggi finalmente possiamo inaugurare l’Ausilioteca. Quest’ultimo è un servizio fondamentale nel campo della riabilitazione. Come dice il nome stesso, è un ausilio, un aiuto. Dove non riusciamo noi, con il nostro lavoro, c’è l’ausilio che può facilitare un percorso riabilitativo sia nel campo della comunicazione aumentativa alternativa, sia nel campo dell’ipovisione». Infatti, in occasione dell’inaugurazione dell’Ausilioteca, la Fondazione Paolo VI ha siglato un accordo di collaborazione con l’“Ottica Servadio” di Pescara, che metterà a disposizione il proprio laboratorio di ipovisione “Deoculis” nato nel 2017.
È stata la logopedista del Centro Adriatico Lucia Fiorella a spiegare meglio il funzionamento dell’Ausilioteca, gestita da un team composto anche da Sara Cavicchia (terapista occupazionale) e Daniela Di Bello (logopedista): «Il nostro obiettivo è quello di dare voce a tutte le persone – spiega l’esperta -, sia minori che adulti, con bisogni comunicativi complessi, offrendo uno spazio dedicato alla valutazione e all’applicazione di soluzioni alternativa e aumentative per massimizzare l’autonomia sociale di questi individui e favorire la loro partecipazione alle attività di vita quotidiana».
Un sogno, l’attivazione dell’Ausilioteca, divenuto realtà grazie al supporto economico-finanziario del Fondo Carta etica Unicredit, come sottolineato dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti: «Questo progetto – conferma il presule – nasce nell’alveo di una collaborazione con la Banca Unicredit che ha un fondo sociale messo a nostra disposizione. Speriamo che questa collaborazione possa continuare proficuamente da un punto di vista del rapporto di lavoro e del suo ambito sociale, che sicuramente può essere d’aiuto alla Fondazione Paolo VI la quale si regge anche grazie a queste realtà».
E il noto istituto di credito non ha mancato di rinnovare la sua fiducia al centro di riabilitazione pescarese: «Noi siamo particolarmente lieti di sostenere un progetto così lodevole – afferma Domenico Pizzi, area manager Retali Abruzzo-Molise Unicredit -, perché questo è un segno della vicinanza al territorio che è uno dei valori che deve ispirare il nostro modo di fare impresa».
Un risultato, l’inaugurazione dell’Ausilioteca, che ha soddisfatto il presidente della Fondazione Paolo VI: «Tempo fa – racconta l’avvocato Peppino Polidori – ho incontrato la madre di un ragazzo paraplegico che viene da noi e mi diceva “Io porto mio figlio qui non solo per i servizi, ma per la speranza che voi ci date”. E quello dell’Ausilioteca è un altro tassello che portiamo alla speranza, che va coltivata realizzando questi progetti per dare risposte sempre più complete e piene a quello che ci chiede la varia umanità che si rivolge a noi, che siamo una struttura cattolica e lavoriamo per accogliere, ma per farlo dobbiamo aprire questi nuovi ausili per consentire a tutti di partecipare alla vita sociale. La Fondazione ha molti progetti e sta cercando di realizzarli uno ad uno, cogliendo tutte le opportunità che la società civile, gli imprenditori, le banche e le istituzioni ci danno, ma che anche le normative ci forniscono».