“Avanti con coraggio” sulla via dell’unità tra Cattolici e Ortodossi
"Sempre ci sarà resistenza a questo, dappertutto, ma dobbiamo andare avanti con coraggio"
Il 28 giugno, alla vigilia della solennità dei Santi Pietro e Paolo, come da tradizione Papa Francesco ha ricevuto una delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli.
Caloroso è stato il benvenuto riservato dal Pontefice ai rappresentanti ortodossi: «La vostra venuta in questa ricorrenza, così come l’invio al Fanar [la sede del Patriarcato di Costantinopoli, ndr] di una mia delegazione in occasione della festa dell’Apostolo Andrea, fratello di Pietro, offrono l’opportunità di sperimentare la gioia dell’incontro fraterno e testimoniano i profondi legami che uniscono le Chiese sorelle di Roma e di Costantinopoli, con la ferma decisione di procedere insieme verso il ristabilimento dell’unità alla quale soltanto lo Spirito Santo può guidarci, quella della comunione nella legittima diversità».
Francesco ha quindi colto l’occasione per ricordare le tappe del cammino ecumenico, a partire dall’incontro tra Papa Paolo VI e il Patriarca Atenagora nel 1964, con il ritiro delle scomuniche reciproche, pendenti fin dallo Scisma del 1054. Il Papa ha ricordato come la strada percorsa insieme si sia rafforzata «in numerosi incontri, in tante occasioni di collaborazione concreta tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa su questioni di grande rilevanza per le Chiese e per il mondo, come la cura del creato, la difesa della dignità umana, la pace», rivolgendo anche un augurio alla Commissione per il dialogo teologico: «Auspico che i pastori e i teologi coinvolti in questo processo vadano oltre le dispute puramente accademiche e si dispongano in docile ascolto di ciò che lo Spirito Santo dice alla vita della Chiesa, come pure che quanto è già stato oggetto di studio e di accordo trovi piena recezione nelle nostre comunità e luoghi di formazione. Sempre ci sarà resistenza a questo, dappertutto, ma dobbiamo andare avanti con coraggio».
Il Santo Padre ha quindi invitato la delegazione costantinopolitana a sostenere con la preghiera il prossimo Giubileo «perché non manchino abbondanti frutti spirituali. Anche con la vostra presenza, sarà molto bello». «Proprio nel 2025 – ha ricordato Francesco – ricorrerà anche il 1700° anniversario del Primo Concilio Ecumenico di Nicea. Auspico che la memoria di questo importantissimo evento possa far crescere in tutti i credenti in Cristo Signore la volontà di testimoniare insieme la fede e l’anelito a una maggiore comunione». A tal proposito, il Santo Padre ha annunciato che la Curia romana e quella ortodossa stanno organizzando una commemorazione congiunta di quel grande evento, proprio a Nicea: «è un viaggio che desidero fare, di cuore».
In conclusione, Papa Francesco ha ricordato una frase del vescovo ortodosso Ioannis Zizioulas, scomparso nel 2023: «scherzando diceva: “Io so quando sarà il giorno della piena unità: il giorno del Giudizio finale. Ma, nel frattempo, camminiamo insieme, preghiamo insieme e lavoriamo insieme”. E questo è saggio».