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“Potenti della terra, lasciate le armi e reinagurate l’Anno del Signore”

"Riprendiamo il nostro cammino ancora una volta – esorta monsignor Tommaso Valentinetti -. Portiamo questo lieto annuncio, un annuncio di speranza, un annuncio di bellezza, un annuncio di verità. Fasciamo le piaghe dei cuori spezzati, proclamiamo la libertà agli schiavi, la scarcerazione ai prigionieri - sia quelli che fisicamente vivono queste situazioni, sia quelli che spiritualmente si sentono oppressi. E quest'anno di grazia del Signore sia per consolare tutti, ne abbiamo tanto bisogno di consolazione, e sia perché ci rialziamo dalle tante afflizioni per avere un cuore nuovo e uno spirito nuovo"

Lo ha affermato ieri l’arcivescovop Valentinetti, presiedendo la messa crismale nella Cattedrale di San Cetteo a Pescara

L'arcivescovo Valentinetti consacra l'olio del crisma con l'alito

È stata particolarmente sentita e partecipata ieri sera la solenne santa messa crismale, presieduta dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti e concelebrata da tutti i sacerdoti della Chiesa di Pescara-Penne intervenuti nella Cattedrale di San Cetteo a Pescara: «Con questa divina liturgia – esordisce il presule -, ci introduciamo alla solennità pasquale. Ed è festa, perché questa liturgia è la festa della nostra comunità diocesana rappresentata da voi tutti (fedeli) e da tutte le componenti, presbiteri, diaconi, accoliti, lettori, religiosi, religiose, consacrati. È la festa che ci unisce sempre più e sempre meglio a Cristo Gesù, nostro unico Signore».

L’arcivescovo Valentinetti pronuncia l’omelia

In questa celebrazione eucaristica, tutti i presbiteri hanno rinnovato le proprie promesse sacerdotali. A seguire, l’arcivescovo Valentinetti ha ripetuto il solenne e suggestivo rito della consacrazione degli olii sacri: il crisma (usato nei sacramenti del battesimo, della cresima, dell’ordinazione dei presbiteri e dei vescovi, nonché per la consacrazione della chiesa e dell’altare) che il presule ha consacrato con l’alito, l’olio dei catecumeni (usato nel battesimo) e l’olio degli infermi (usato per l’unzione dei malati).

Momenti, questi ultimi, anticipati dall’omelia ispirata dal Vangelo della messa crismale (Lc 4,16-21) e inziata con un messaggio di benvenuto: «Lode al Signore – afferma l’arcivescovo di Pescara-Penne – che ancora una volta ci fa sperimentare la presenza dello Spirito nella nostra vita. Nel dono dei sacramenti, simboleggiati dalla consacrazione degli olii santi nella presenza dei ministri ordinati. E poi lo spirito del Signore presente in questa santa assemblea, sacramento della nostra comunità diocesana, rappresentanti di tantissime parrocchie e con piacere ho visto tantissimi giovanissimi presenti a questo momento di festa e di grazia. “Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all’inserviente e sedette nella sinagoga. Gli occhi di tutti erano fissi su di Lui”. Anche noi abbiamo bisogno di ricentrare il nostro sguardo e fissare i nostri occhi su di Lui, il Cristo, il Signore, il vincitore della morte, Colui che nel giorno di Pasqua acclameremo risorto. Ma rifissare il nostro sguardo su Cristo Signore, perché il tempo che stiamo vivendo ha bisogno di Cristo Signore, ha bisogno che Cristo Signore possa essere riannunciato, possa essere reso presente nella storia delle nostre comunità, nella storia di questa città, nella storia di tutte le contrade e di tutti i paesi di cui la nostra diocesi si arricchisce, per vivere l’esperienza del vero anno giubilare. Quell’anno santo che, iniziato con la presenza di Gesù sulla faccia della terra, non ancora ha termine. Anno santo e benedetto, che chiama sempre alla conversione, che chiama sempre al dono dei sacramenti, che chiama sempre all’accoglienza degli ultimi, dei poveri, dei diseredati. Sì, è Cristo Signore che dice, alla luce della parola di Isaia (la prima lettura, Is 61,1-3.6.8b-9), la stessa Parola che Egli aveva trovato nel rotolo che gli era stato consegnato… “Sono venuto per inaugurare l’anno santo che mi appartiene”».

L’ingresso dei sacerdoti della Chiesa di Pescara-Penne

Da qui un riferimento al Giubileo “Pellegrini di speranza”, in corso quest’anno: «Stiamo celebrando l’anno della misericordia – ricorda monsignor Valentinetti -, ma che cos’è l’anno della misericordia e della speranza, se non l’anno che è sacramento di questa continua presenza del Signore dentro la nostra storia?! È la continua richiesta che il Signore ci fa di essere pronti all’annuncio. “Sono venuto per annunciare ai poveri la lieta novella. Sono venuto perché questa parola diventi veritiera”. In un tempo, in cui sembrerebbe che i potenti di questa terra non stiano pensando alle loro azioni e alle dimensioni di responsabilità che appartengono a chi governa il mondo intero, noi umilmente, sinceramente, diremo ancora una volta, vi supplichiamo, lasciate cadere le armi dalle vostre mani e reinaugurate anche voi l’anno del Signore! Per questo il Signore è stato consacrato ed è stato unto, per questo siamo consacrati e unti dal Signore ciascuno di noi. Tutti quanti dall’unzione battesimale, noi presbiteri, diaconi, ministri della Chiesa, dall’unzione crismale dell’ordine che abbiamo ricevuto, sacramento nel sacerdozio unico di Cristo che ci appartiene in prima persona. Oggi si è compiuta questa scrittura. Oggi per noi è urgente che si compia questa scrittura».

Quindi l’invito del presule: «E allora, riprendiamo il nostro cammino ancora una volta – esorta monsignor Tommaso Valentinetti -. Portiamo questo lieto annuncio, un annuncio di speranza, un annuncio di bellezza, un annuncio di verità. Fasciamo le piaghe dei cuori spezzati, proclamiamo la libertà agli schiavi, la scarcerazione ai prigionieri sia quelli che fisicamente vivono queste situazioni, sia quelli che spiritualmente si sentono oppressi. E quest’anno di grazia del Signore sia per consolare tutti, ne abbiamo tanto bisogno di consolazione, e sia perché ci rialziamo dalle tante afflizioni per avere un cuore nuovo e uno spirito nuovo».

La Cattedrale di San Cetteo gremita

L’omelia si è poi conclusa con un auspicio: «Che questa sera, tornando a casa – rilancia l’arcivescovo Valentinetti -, portiamo nel cuore questa dimensione di sguardo su Gesù, che ancora una volta si proclama nostro Signore e nostro Dio. Uno sguardo misterioso, uno sguardo profondo, uno sguardo di fede. Ma a noi, che siamo sacerdoti per Dio e Padre e che proclamiamo che a Lui solo la potenza e la gloria nei secoli, possa concederci il Signore un giornoquando Lui tornerà nella gloria di poterlo vedere, trionfante, sereno, profondo e accompagnarci alla dimora eterna, alla dimora del paradiso dove siamo chiamati a goderlo eternamente. , Lui è l’Alfa e l’Omega, Colui che è, che era e che viene, l’Onnipotente. Amen».

IL 20 MAGGIO IL 25° ANNIVERSARIO DI ORDINAZIONE EPISCOPALE DI MONSIGNOR VALENTINETTI

Al termine della santa messa, ricordando che questa sera alle 19sempre nella Cattedrale di San Cetteol’arcivescovo di Pescara-Penne presiederà la messa in Coena Domini ripetendo il rito della lavanda dei piedi su 12 detenuti della Casa circondariale di San Donato a Pescara, il presule ha quindi esteso un invito importante a tutto il popolo di Dio della Chiesa di Pescara-Penne: «Ho celebrato questa santa messa con una piccola trepidazione nel cuore – confida monsignor Valentinetti -, perché è la venticinquesima volta che celebro una messa crismale. In questi giorni, ricorre il venticinquesimo anniversario della mia ordinazione episcopale. Il 25 marzo la nomina, che è già stata, il 20 maggio l’ordinazione. Mi piacerebbe ringraziare il Signore con voi e per voi martedì 20 maggio alle ore 19, con una concelebrazione – così come quella di questa sera – per rendere grazie al Signore per tutto ciò che ci ha donato, che mi ha donato e che ci ha donato insieme in questi venti anni di mio ministero episcopale in mezzo a voi. Un ministero che si sta per concludere, ma ci vuole ancora un po’ di tempo e spero di donare ancora qualche cosa di buono a tutti. Vi aspetto».

About Davide De Amicis (4656 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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