“Esagerate nell’amore! I conflitti vanno affrontati con il dialogo”
"Finalmente - sottolinea l'arcivescovo Valentinetti - il sogno che portavo nel cuore, e cioè che questa Chiesa diventasse propulsione di spiritualità per le confessioni, per l'adorazione eucaristica e per qualunque altro momento di preghiera, piano piano si sta realizzando. E si dovrà realizzare sempre di più e sempre meglio, magari con più distinzione e con più ordine, ma sicuramente per rendere lode al Signore per quanto ci dà"

Un Santuario della Divina Misericordia di Pescara gremito all’inverosimile, venerdì sera, ha accolto il pro-prefetto del Dicastero vaticano per l’evangelizzazione (Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari) cardinale Luis Antonio Tagle, il quale ha presieduto la santa messa nella solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù. Il cardinale filippino è uno degli alti prelati più amati e conosciuti della Curia romana. Considerato uno dei “papabili” nell’ambito degli ultimi due Conclavi, è molto apprezzato per la sua simpatia, spontaneità e umanità. Caratteristiche, queste ultime, che ha profuso anche nella liturgia eucaristica, concelebrata dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, dal vicario generale dell’Arcidiocesi don Amadeo José Rossi, dal rettore del Santuario della Divina Misericordia don Lorenzo Ruggiero (che per diversi anni ha avuto il cardinale Tagle come arcivescovo, essendo sacerdote dell’Arcidiocesi di Manila, invitandolo in questa occasione) e da una delegazione dei sacerdoti dell’Arcidiocesi, a partire dal parroco della parrocchia di San Pietro Apostolo don Vincenzo Amadio (a al cui territorio appartiene il Santuario della Divina Misericordia).

È stato proprio l’arcivescovo Valentinetti a fare gli onori di casa: «Accogliamo con grande gioia – esordisce il presule – il saluto della pace con cui inizia questa celebrazione eucaristica, presieduta in via del tutto unica e straordinaria, da Sua Eminenza il cardinale Luis Antonio Tagle, che proviene dal Paese in cui don Lorenzo ha prestato servizio presbiterale. Ringrazio lui per averlo invitato, ringrazio la parrocchia di cui il Santuario fa parte, che ha accolto questo invito, e noi tutti che siamo qui a celebrare la solennità del Santissimo Cuore di Gesù. Finalmente il sogno che portavo nel cuore, e cioè che questa Chiesa diventasse propulsione di spiritualità per le confessioni, per l’adorazione eucaristica e per qualunque altro momento di preghiera, piano piano si sta realizzando. E si dovrà realizzare sempre di più e sempre meglio, magari con più distinzione e con più ordine, ma sicuramente per rendere lode al Signore per quanto ci dà. Ringrazio Sua Eminenza il Cardinale che ha accettato l’invito e lo preghiamo, visto che domani (ieri per chi legge) dovrà venire il Santo Padre, di portare il nostro saluto, la nostra devozione, il nostro augurio e le nostre preghiere».
Nell’omelia, quindi, il pro-prefetto del Dicastero vaticano per l’Evangelizzazione ha approfondito il senso e il valore della solennità del Sacro Cuore di Gesù, partendo dalle Scritture del giorno: «Cari fratelli e sorelle – afferma il cardinale Tagle -, lodiamo e ringraziamo il nostro Dio amorevole e misericordioso per averci riunito come famiglia nella solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù. In questo anno giubilare dedicato al tema “Pellegrini di speranza”, riponiamo la nostra speranza nel cuore misericordioso di Gesù, mentre gli eventi del mondo di oggi portano le persone sull’orlo della disperazione. Le letture di questa messa ci rivelano il cuore di Gesù. Permettetemi di iniziare con una osservazione, una constatazione. Il nostro mondo ha molti “problemi cardiaci”… Ma siamo preoccupati per il numero crescente di malattie cardiache che causano la “morte” di giovani e anziani? Siamo inorriditi dalla durezza di cuore che rende persone e nazioni cieche e sorde ai bisogni degli altri. Un grave problema di cuore, questo, l’uccisione di bambini e la distruzione di intere popolazioni non sembrano turbare il cuore di alcune persone. È normale?! Questo è un grande problema di cuore».

Poi il porporato ha individuato una seconda criticità: «Alcuni cuori – constata il cardinale – cercano solo un tesoro. E che tesoro? “Io, io, io”. L’autopromozione, senza lasciare spazio a Dio e agli altri. Questo è un grande problema del cuore. Sono sicuro che vedete molte altre forme di problemi cardiaci. Presentiamoli per la guarigione al cuore di Gesù, che è il cuore di un pastore. Ricordiamo che il cuore, secondo la Bibbia, non è solo un organo del corpo, ma il simbolo dell’intera persona, la sede dei sentimenti, dei pensieri, dei valori e le decisioni. Un problema di cuore è una questione di autenticità della persona. Abbiamo bisogno di un “controllo del cuore”, non solo nell’ospedale o nella clinica, ma qui, nel Santuario della Divina Misericordia, la chiesa del Sacro Cuore di Gesù».
In seguito, l’esponente della Curia romana ha approfondito due aspetti: «Per prima cosa – osserva Tagle -, il Vangelo di oggi ci è familiare. Gesù usa l’immagine di un pastore che cerca una pecora smarrita, anche lasciando indietro 99 pecore. Dobbiamo ricordare che Gesù non ha rivolto questa parabola agli esattori delle tasse e ai peccatori, ai pubblicani che mangiavano con lui. No, lui la rivolse piuttosto agli scribi e ai farisei, che erano scandalizzati dal fatto che Gesù – un maestro noto per il suo insegnamento autorevole e i suoi miracoli – si mescolasse con peccatori impuri. Si aspettavano che Gesù affermasse la purezza e la santità di Dio, scegliendo coloro che erano considerati puri e giusti, mentre condannava i peccatori. Gesù smascherò il cuore ipocrita degli scribi e, per contrasto, rivelò il cuore tenero e misericordioso di Dio. Il cuore di Dio pastore, descritto da Ezechiele nella prima lettura, diventa carne nel cuore di Gesù. Un cuore che cerca chi è perduto, che guarisce chi è ferito, che riporta a casa le pecore disperse. Il cuore di Gesù fa sapere al peccatore, umiliato e scartato, che Dio non ha smesso di amarlo come sua pecora e come suo figlio. Se un peccatore è così ferito e vergognoso da non poter tornare a casa, Gesù lo porterà a casa. Il cuore del pastore non si rallegra della distruzione di nessuna pecora. Il cuore di Gesù dice, “Tu sei mio. Anche se gli altri ti disprezzano, ti rinnegano, tu sei mio!”. Speriamo che ogni pecora smarrita accetti la tenera misericordia di Gesù, che guarisce le ferite del peccato. Ci auguriamo che i nostri cuori possano diventare come quello di Gesù, che cerca chi è perduto per offrire la gioia di una nuova vita. Nel mondo di oggi, l’ipocrisia ha molti “discepoli” e “missionari”, che diffondono falsità, violenza e morte. Per favore, non uniamoci a loro, non aggiungiamoci a loro. Siamo missionari del cuore di Gesù, offrendo speranza e consolazione a coloro che cercano una nuova vita».

In seguito, il pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione ha analizzato anche il secondo aspetto: «Ci rendiamo conto che il nostro modo umano e mondano di amare, basato su criteri umani e mondani, contrasta con l’amore di Dio che si è fatto uomo in Gesù Pastore. Noi, normalmente, amiamo coloro che sono buoni con noi. Quando qualcuno ci sorride, noi sorridiamo. Amiamo coloro che sono buoni con noi, che sono stimati dalla società e che possono contribuire al nostro benessere. Questo è il cuore del mondo e il suo modo di amore. San Paolo, nella seconda lettura, ci insegna che Gesù rivela l’amore di Dio nella sua umanità. Cito… “Dio dimostra il suo amore per noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Gesù è morto per noi. Mentre eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del suo Figlio“. Gesù offre la sua vita per tutti, pecore buone e cattive, amici e nemici».
Da qui l’esortazione: «Guardiamo l’amore divino in un cuore umano, il cuore di Gesù – invita il porporato filippino -. Alcuni di noi potrebbero dire, “Ma è un’esagerazione, no?”. L’amore di Gesù è un amore esagerato, ma sì, è davvero un’esagerazione. L’amore di Dio è sempre esagerato, se misurato con gli standard umani. Il vero amore è sempre generoso, totale, completo, quindi esagerato. Cioè, al di là delle aspettative e dei meriti umani. Vorrei sapere chi fra voi è mamma? – chiede il cardinale ai fedeli -. Lo siete in tante, grazie! Ok. Mamme, quando i vostri figli o le vostre figlie sono ammalati e ammalate, voi pregate, voi fate digiuno e poi dite “Signore, per favore, non mio figlio, io sono pronta ad assumere la sua sofferenza”. È vero?! È un amore esagerato, però è un amore autentico. Fate la stessa cosa quando i vostri mariti sono ammalati? – ironizza poi il porporato – Signore, abbi pietà di noi! L’amore esagerato del Cuore di Gesù, guarisce l’amore umano limitato, calcolatore e selettivo».

Infine, l’invito conclusivo: «Fratelli e sorelle – invoca il pro-prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione vaticano -, se siete inclini all’eccesso o all’esagerazione, per favore, esagerate l’amore. Per favore non esagerate l’ambizione, l’avidità, la discriminazione e l’ingiustizia. Quanto è triste vedere nelle nostre famiglie e nel mondo una violenza esagerata, invece di un amore esagerato o la violenza esagerata come risposta a conflitti che potrebbero essere affrontati attraverso il dialogo. Le cattive notizie ricevono una copertura esagerata, mentre le buone notizie non vengono riportate. C’è un budget esagerato per le armi da guerra, ma un budget ridotto per il cibo, l’istruzione e la salute. Riduciamo la stravagante avidità e la violenza, essendo missionari dello stravagante ed esagerato amore del Cuore di Gesù. Quest’ultimo è stato ferito dalla lancia di un soldato, ma è altrettanto vero che l’amore esagerato e stravagante di Gesù ha spalancato il suo cuore per accogliere i peccatori, i perduti e i feriti e dar loro speranza. Preghiamo affinché l’amore di Gesù mantenga i nostri cuori aperti, gentili e compassionevoli verso tutti. Cuore di Gesù, nascondimi nella tua ferita e non lasciare mai che mi allontani da te. Amen».

Dopo l’omelia, il cardinale filippino ha benedetto il mosaico del Sacro Cuore di Gesù – recentemente restaurato – che sovrasta l’altare del Santuario della Divina Misericordia. E il rettore di quest’ultimo, a fine celebrazione eucaristica, ha voluto ringraziare personalmente il cardinale Luis Antonio Tagle per la sua presenza e tutti coloro che hanno collaborato per la realizzazione dell’evento: «Innanzitutto – conclude don Lorenzo Ruggiero – vorrei ringraziare l’intera comunità del Santuario della Divina Misericordia. Come diceva il nostro arcivescovo, è molto bello poter celebrare degnamente la festa, anzi la solennità (che significa “una volta l’anno”) del Sacratissimo Cuore di Gesù. È una festa meravigliosa, che ci parla dell’amore divino e dell’amore umano del Padre. È molto bello che la celebriamo in tanti, perché dice dell’amore e della devozione di questa città al Sacro Cuore di Gesù. Ringrazio anche tutti coloro che, in queste settimane, anzi mesi, hanno lavorato alacremente, silenziosamente, umilmente, perché questa celebrazione potesse essere tale, una celebrazione di festa e di fratellanza. Quindi io vi ringrazio di cuore tutti, perché è davvero un segno che il Signore ci fa camminare insieme. Ringrazio il nostro Arcivescovo, il nostro Vicario generale che presenziano questa celebrazione, tutti i confratelli che sono qui presenti. Ringrazio le autorità (rappresentate dal sindaco e dal vice sindaco di Pescara, rispettivamente Carlo Masci e Maria Rita Carota, ndr), che ci hanno anche aiutato in questo tempo a preparare la festa al meglio. E infine, non per ultimo, cioè per ultimo ma non per ultimo, ringrazio di cuore Sua Eminenza il cardinale Luis Antonio, “Cito” per gli amici, e quindi per noi da oggi sarà il cardinale “Cito” Tagle. Grazie di cuore a tutti».

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