Si parla tanto d’integrazione - sottolinea il porporato -, ma integrazione non è azzeramento dell’identità e dei volti ma compresenza e, innanzitutto, reciproca conoscenza, valorizzazione e comprensione, non dico accettazione immediata, dei segni, dei simboli, delle tradizioni"
"Noi confidiamo, come Chiesa - auspica monsignor Valentinetti -, che voi giovani possiate essere i nuovi evangelizzatori. La Chiesa che sfiderà il primo secolo del terzo millennio del Cristianesimo siete voi. Non è tanto importante la realizzazione che farete, ma quanto la certezza che se vivrete – se vivremo – con questo spirito, il vostro, il nostro nome sarà scritto nel cielo e sarà l’Avvento del Regno del Signore"
"Sarebbe un’assurdità - osserva il cardinale Stella - un prete che si trovasse ad organizzare feste patronali per attirare persone e conoscerle, e poi si trovasse troppo indaffarato per dedicare tempo e attenzione a chi lo cerca. Le persone potrebbero non ricordare il sacerdote che ha organizzato una bella gita, ma gli resterà ben impresso il sacerdote che avrà asciugato le loro lacrime"
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