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Svimez: Chiodi soddisfatto, ma per l’Idv è propaganda

Chiodi definisce eccezionali i risultati, relativi all’economia abruzzese, pubblicati dalla Svimez: “Si tratta di un risultato eccezionale”. Ma per D’Alessandro, Idv, sono chiacchiere: “Chiodi non ci ha portato un euro”

Il Rapporto Svimez 2011 ha promosso l’economia abruzzese e il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, non ha mancato di esprimere tutta la sua soddisfazione al riguardo. Eppure, nonostante i dati parlino chiaro, le forze politiche d’opposizione parlano chiaro e non ci hanno pensato due volte prima di riportare il Governatore con i piedi per terra: «É il “Sole 24 Ore“– ha sottolineato Chiodi entusiasta – riprendendo e commentando tali dati, a ribadire che l’Abruzzo, in controtendenza nazionale, è in fase di crescita. In un momento difficile per tutto il Paese noi, senza per questo autocelebrarci, possiamo dirci soddisfatti ed orgogliosi per il risultato raggiunto. Storico ed eccezionale».

Gianni Chiodi, Presidente della Regione Abruzzo

E nel sostenere la proprie convinzioni, il presidente della Regione snocciola altri dati come termini di paragone: «Nel 2010 – ricorda il governatore – il nostro prodotto interno lordo è cresciuto di 2,3 punti percentuali, contro una media nazionale ferma all’1,3 per cento, superiore anche al trend di molte regioni del nord, attestate complessivamente sull’1,7 per cento. E le proiezioni per l’anno in corso evidenziano ancora il nostro momento positivo».

Eppure, nonostante il quadro roseo ritratto da Chiodi, fra i banchi dell’opposizione non c’è alcuna fiducia sullo stato dei conti abruzzesi: «La descrizione della situazione economica abruzzese – ha ribattuto Cesare D’Alessandro, vice capogruppo dell’Italia dei Valori in Consiglio regionale – fatta da Chiodi, dopo aver letto il rapporto Svimez, e’ solo un fatto autocelebrativo. Le condizioni dell’economia abruzzese non sono affatto buone, i risultati fino ad oggi raggiunti non sono ne’ ‘storici’ ne’ ‘eccezionali’ come va ripetendo il Governatore».

Secondo gli uomini dell’Idv, la crescita del Pil abruzzese di 2,3 punti percentuali nel 2010, contro una media nazionale ferma all’1,3, sarebbe da leggere nell’ottica della crisi che ha sconvolto la regione nel biennio 2008-2009, costringendola a pagare una delle “cambiali” più pesanti d’Italia, perdendo più di tutte le altre regioni italiane sia in termini produttivi che occupazionali: «In sostanza – spiega D’Alessandro – l’Abruzzo ottiene oggi una migliore performance a livello percentuale, rispetto ad altre regioni del sud, solo per il fatto di confrontarsi con una stagione disastrosa dello sviluppo».

Il vice capogruppo dell’Italia dei Valori in Regione lo afferma citando i dati del Cresa, il Centro regionale di studi e ricerche

Cesare D'Alessandro, vice capogruppo Idv

economico sociali, a detta del quale nel secondo trimestre 2011 l’industria manifatturiera abruzzese recupera in un solo settore, quello dei mezzi di trasporto, e procede positivamente solo con riferimento alla domanda estera nel settore trasporti: «La ripresa – prosegue il consigliere regionale – è molto incerta, basta leggere il dato delle ore di cassa integrazione guadagni. Le nostre piccole e medie imprese, che sono l’ossatura del sistema produttivo abruzzese, versano ancora in situazioni di ristagno sia per quanto riguarda la domanda esterna che per gli investimenti».

Secondo il partito guidato dal leader Antonio Di Pietro anche il comparto edilizio, determinate per l’economia abruzzese, navigherebbe in cattive acque presentando una andamento negativo sia nel primo semestre del 2011 che in tutto il 2010. Insomma, per l’opposizione le esternazioni del presidente Chiodi sarebbero mera propaganda politica: «La realtà – conclude Cesare D’Alessandro – è che Chiodi non è stato finora in grado di portare realmente in Abruzzo neppure un euro di quelli enunciati, promessi e vantati, dai fondi infrastrutturali al Piano per il Sud, dai Fas al Masterplan».

Ciononostante, il presidente Chiodi sgombra il campo dalle polemiche e si gode il successo parziale: «Certo – avverte in conclusione il presidente – non possiamo dormire sugli allori. Dobbiamo solo prendere atto che il percorso di risanamento intrapreso dal nostro esecutivo è quello giusto; che gli analisti plaudono la nostra serietà e lungimiranza; che attestati di merito, come quelli Svimez e Sole 24 Ore, ci spronano ad andare avanti, nonostante le opposizioni non perdano occasione per boicottare la nostra linea; che l’ottimismo, la fiducia e il duro lavoro sono pillole importanti per guarire dalla recessione».

Al di là della polemica politica, comunque, sembra fin troppo riduttivo e banale fermarsi a discutere se l’Abruzzo, con la sua economia, sia da inserire come l’”ultima delle prime” piuttosto che come “prima delle ultime”. Del resto, la crisi finanziaria è ancora globale e l’economia europea è ancora “ostaggio” di una Grecia ad un passo dalla bancarotta definitiva. Davanti a questo scenario, infine,  non può che essere indispensabile abbandonare ogni inutile localismo, perché la partita della salvezza economica-finanziaria si gioca ben oltre i confini abruzzesi.

About Davide De Amicis (4359 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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