Dopo la recita dell’Angelus, il Papa ha innanzitutto espresso la sua vicinanza nei confronti delle migliaia di migranti, rifugiati e altri bisognosi di protezione in Libia: "Non vi dimentico mai; sento le vostre grida e prego per voi. Tanti di questi uomini, donne e bambini sono sottoposti a una violenza disumana. Ancora una volta chiedo alla comunità internazionale di mantenere le promesse di cercare soluzioni comuni, concrete e durevoli per la gestione dei flussi migratori in Libia e in tutto il Mediterraneo. E quanto soffrono coloro che sono respinti! Ci sono dei veri lager lì"
"Non è possibile, in un Paese civile - denuncia don Ciotti - che l'80% dei familiari delle vittime non conosce la verità o la conosce solo in parte. Quella delle vittime innocenti delle mafie deve essere una memoria viva, una memoria che si assume l’impegno e la responsabilità di realizzare gli ideali di chi è stato ucciso perché non ha voluto piegarsi alla violenza, al sopruso, alla corruzione"
"Alle 13 di oggi - invitano i promotori dell'iniziativa - al lavoro, in strada, a casa, tutti sono invitati per un minuto a una preghiera che “porti molto lontano” abbracciando il mondo. È un modo semplice per ricordare che ognuno di noi può essere ogni giorno strumento di pace"
(c) 2010-2014 - La Porzione ... nel frammento, tutto! - Iscritta al Registro speciale stampa del tribunale di Pescara n. 26/2010