“Il Comune non pulisce, faccio da me”

Finalmente al Parco dell’Infanzia di via Tavo è tempo di pulizie, a seguito di quattro anni di degrado, ma ad occuparsene non è il Comune di Pescara, come da procedura, bensì il giovane Andrea D’Emilio. È un ragazzo pescarese ventottenne idealista e determinato, deciso a passare dalle parole ai fatti, quello che da lunedì si è fatto conoscere pubblicamente dopo aver scavalcato la recinzione del Parco dell’Infanzia di via Tavo per ripulirlo da solo, “armato” solo di falce e zappa con ai piedi un paio di stivali da motocross, il berretto frigio, simbolo di libertà e rivoluzione, da appendere sulla cancellata e la foto dell’eroe antifascista pescarese Giuseppe Napoleone Gianluca, che combatté in Spagna contro la dittatura franchista, sempre con sé per dedicargli l’ impresa: «Questo parco va ripulito – ha spiegato Andrea D’Emilio – così mi sono armato di coraggio e ho scavalcato la recinzione. Temevo che la Polizia mi fermasse per indentificarmi e invece mi hanno chiesto solo se avevo gli stivali. Anche loro sono a favore».
Sì perché del parco, inaugurato il 19 Marzo 2008, oggi restano solo erbe incolte, alte a misura d’uomo, che hanno divorato gli arredi urbani e le altalene per i bambini del quartiere fra cui ne spiccano tre di 9, 10 ed 11 anni, i sostenitori più convinti dell’opera di D’Emilio: «Questo quartiere, tranne questi bambini, – ha accusato il novello rivoluzionario – è rimasto in silenzio davanti ad uno scempio del quale siamo tutti colpevoli. Ma io sono apposto con la coscienza perché ogni giorno, dalle 16 alle 19, vado a pulire nonostante la mia schiena sia devastata dalla punture delle zanzare, che mi hanno costretto a prendere antibiotici per evitare una setticemia».
Non ha dunque paura di nulla il giovane rivoluzionario che dal giovedì al sabato, dalle 22 a tarda notte, si ferma davanti al monumento dedicato a Clemente De Caesaris, presso la casa natale di D’Annunzio in via Delle Caserme, coinvolgendo i giovani della movida in autentiche lezioni a metà tra filosofia e bene comune. Le sue battaglie partono da qui: «Pescara sappia – ha promesso il giovane – che Andrea D’Emilio non si fermerà e andrà avanti di lotta in lotta, partendo dai 180 mila volumi fermi nei locali inagibili della Biblioteca provinciale».