Il Natale solidale delle mense pescaresi

Si chiama Vincenzo, è un cinquantenne di Spoltore e vive in una cantina percependo una pensione minima di 270 euro. Ha perso casa e lavoro dopo aver vissuto una storia travagliata ed ora per arrivare a fine mese ricorre al supporto di enti caritativi come la Caritas per vestire e mangiare.
Anche Vincenzo, purtroppo, è dunque uno dei tanti nuovi poveri che sono stati costretti a vivere un Natale di stenti, ridotti allo stremo dalla perdita del lavoro se non dalla riduzione della retribuzione o dal taglio della tredicesima, anche se alleviato dall’impegno e dall’amore profuso dai volontari delle mense pescaresi che per loro, nel giorno della vigilia e ieri per Natale, hanno cucinato i piatti più succulenti. Infatti alla mensa “Agape” di via Bardet, gestita dalla Caritas diocesana, già da giorni fervevano i preparativi per allestire un pranzo natalizio lungo tutto un giorno, con due primi, due secondi, frutta e dessert, da dedicare ai circa 120 utenti: «Abbiamo fatto vivere loro – ha spiegato Tullio Canale, responsabile della mensa “Agape” un bellissimo Natale, ricostruendo un clima familiare intorno a loro che hanno bisogno di tanto affetto e si fidano poco».
E la vigilia di Natale, lunedì, è stata ancor più significativa per i volontari e gli ospiti della Mensa di San Francesco che proprio il 24 dicembre 1986, sfornò il suo primo pranzo: «Abbiamo festeggiato l’anniversario – ha raccontato Renato Paesano, direttore della Mensa di San Francesco – con un pranzo ed una cena speciali intervallati da una tombolata, con la quale abbiamo premiato i nostri 140 ospiti».