"Oggi 2.300.000 giovani hanno appena terminato gli studi - lamenta don Ciotti - ma non trovano lavoro e vivono lo smarrimento e la fatica. Non tradiamoli, questi ragazzi vanno sostenuti, incoraggiati e dotati degli strumenti per poter realizzare le loro capacità. La scuola e il lavoro dovrebbero essere le priorità di una società aperta al futuro, saranno gli esclusi di oggi a tracciare la strada del domani. Allora dev’esserci un impegno per tutelare la vita, la libertà e la dignità delle persone, dato che le mafie si nutrono proprio della povertà della gente per realizzare i loro scopi"
"Lo scopo - spiega l'assessore Allegrino - è migliorare la qualità della vita di coloro che vivono una disabilità grave, attraverso il supporto di persone da loro stessi individuate e andare incontro alle esigenze dell’intero nucleo familiare, in un’ottica che promuove una vera inclusione sociale a favore delle fasce più fragili della nostra comunità"
1 Comment on “Ridire la fede nelle periferie nostre”
Condivido pienamente le parole del nostro Vescovo e di Papa Francesco…ma quanto è difficile farlo capire ai sacerdoti delle nostre Parrocchie… Che possibilità abbiamo noi laici di spingere ad una testimonianza di Chiesa “non autoreferenziale” ma “estroversa”, ad una Chiesa che vada nelle “periferie della storia”, nelle “periferie delle città”? Non si può lasciare questo discorso ai singoli individui ma è necessario che tutta la comunità ecclesiale si muova in un certo senso…e io lo trovo molto difficile se la spinta non parte innanzitutto dai nostri Parroci e dai nostri Consigli Pastorali… Elvira
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Condivido pienamente le parole del nostro Vescovo e di Papa Francesco…ma quanto è difficile farlo capire ai sacerdoti delle nostre Parrocchie… Che possibilità abbiamo noi laici di spingere ad una testimonianza di Chiesa “non autoreferenziale” ma “estroversa”, ad una Chiesa che vada nelle “periferie della storia”, nelle “periferie delle città”? Non si può lasciare questo discorso ai singoli individui ma è necessario che tutta la comunità ecclesiale si muova in un certo senso…e io lo trovo molto difficile se la spinta non parte innanzitutto dai nostri Parroci e dai nostri Consigli Pastorali… Elvira