“Fra prevalere la speranza sulla depressione”
«La lettura costante della storia, così vertiginosamente incalzante, ci sprona all’attenzione verso le nuove povertà come la perdita del lavoro, la crisi di senso per il collasso di rapporti e relazioni e i suicidi, che sono il risultato nefasto, o il rovescio della medaglia di nuove situazioni di vita che caratterizzano la storia contemporanea».
Sono queste le emergenze richiamate ieri da don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, nelle sue conclusioni al termine del trentaseiesimo convegno nazionale delle Caritas diocesane che si è svolto, da lunedì a ieri, al Grand Hotel Adriatico di Montesilvano con 600 rappresentanti delle 220 Caritas diocesane: «Tra le nuove povertà – ha sottolineato don Soddu, al suo primo convegno nazionale – vi è la nuova categoria di persone vittime del suicidio, fino all’altro ieri inimmaginabile, ossia gli imprenditori. A queste inedite situazioni, come anche ai vecchi bisogni che si presentano in modo nuovo, siamo chiamati sempre a portare l’attenzione con lo spirito evangelico di chi ha la consapevolezza di essere semplice strumento, ma con la determinazione di chi sa che lo strumento deve essere efficace. Alle nuove povertà, non potremmo mai rispondere con schemi e metodologie attempati perché richiedono attenzione e studio specifici, accompagnati da competenze e strumenti rinnovati e innovativi per promuovere la comunità entro cui la persona si trova e vivere».
Don Soddu ha quindi richiamato l’invito emerso durante il convegno, che è anche una sfida per tutti gli operatori della carità: «Far prevalere – ha esortato il direttore di Caritas Italiana – la speranza sulla depressione, rincorrendo l’ambizione non solo di curare, ma anche di intervenire sulle cause del male. La Caritas è infatti chiamata a una responsabilità certamente nell’accoglienza ai poveri, ma anche educativa, culturale, ecclesiale. Responsabilità a cogliere i processi socio-economici in atto e le conseguenze sulle persone. Responsabilità nel discernere il tempo presente, l’adeguatezza delle risposte ai bisogni che i territori esprimono. Quanto giuste siano le leggi e le istituzioni di questo Paese verso i più fragili, che direzione debbano assumere le trasformazioni sociali e normative per essere adeguate al contesto odierno».
Infine monsignor Giuseppe Merisi, vescovo di Lodi e presidente di Caritas Italiana, ha ringraziato tutti i partecipanti rimarcando la necessità di investire sempre di più sulla formazione e sul potenziamento delle Caritas diocesane. L’appuntamento per tutti con il trentasettesimo convegno nazionale delle Caritas diocesane, sarà nel 2014 a Cagliari.