“Un Nobel per la Pace alla famiglia adottiva”
«L’Associazione Amici dei bambini, Aibi, candida la famiglia adottiva al Premio Nobel per la Pace 2015». Si è chiusa così, ieri, la ventiduesima Settimana di studi e formazione a Gabicce con la proposta che vedrà coinvolte tutte le sedi Aibi in Italia e nel mondo, oltre che tutte le famiglie e le persone di buona volontà. Tutto questo, per mobilitare la società civile, la politica, il mondo dell’associazionismo, del volontariato, della cultura internazionale e promuovere la raccolta delle firme: «Un Nobel – ha precisato l’Associazione Aibi – per tutti quei genitori che accolgono un bimbo abbandonato, compiendo il più grande atto di giustizia che una persona possa compiere nella sua vita.
Un Nobel per le famiglie che si fanno quotidiano carico del dialogo, della comprensione, della cura, dell’integrazione interculturale e interrazziale, giorno per giorno, dentro la loro casa. Senza proclami o roboanti dichiarazioni di principio, costruiscono una società dell’accoglienza a partire dalla pratica, dalla “normale” e straordinaria vita domestica. La strada dell’accoglienza, infatti, è la via di una capillare integrazione, come opportunità per la pace e la democrazia».
Di fronte a 168 milioni di bambini abbandonati, secondo l’associazione, il Nobel per la Pace può essere un esempio, un incentivo e un incoraggiamento per convincere sempre più famiglie ad aprirsi all’accoglienza: «Il Nobel per la Pace – ha riflettuto l’Associazione Amici dei bambini – rappresenta il primo passo per cambiare la mentalità corrente sull’adozione: non più un atto privato della coppia, ma un atto di giustizia, che ristabilisce un diritto negato e, per troppo tempo, disatteso, il riconoscimento che ogni minore deve vivere con un padre e una madre. In questo nostro mondo, segnato da una crisi che non è solo economica, ma anche umana, le famiglie adottive, con il loro umile lavoro quotidiano, possono indicare un percorso nuovo per ricostruire su basi più giuste e più umane la convivenza. Possono divenire un investimento per il presente e il futuro».
In questa prospettiva, il riconoscimento del Premio Nobel sarebbe fondamentale per affermare fino in fondo che accoglienza è integrazione, accoglienza è giustizia, accoglienza è cultura della pace. Un obiettivo, quest’ultimo, che l’associazione Aibi si è posto, in tutto il mondo con l’aiuto di enti pubblici o privati, volontari e famiglie, avviando da ieri una raccolta di firme che raggiunga quota 300 mila entro il dicembre 2014.
dove bisogna andare per la firma di adesione