Tagli alla disabilità: “carrozzine infuriate”
Irromperanno durante il Consiglio regionale di martedì prossimo a L’Aquila, bloccheranno i lavori e si incateneranno avviando uno sciopero della fame e della sete ad oltranza, finché la politica non farà marcia indietro su alcune scelte compiute prese a discapito dei disabili. Si annuncia, dunque, clamorosa la protesta indetta dall’associazione Carrozzine Determinate Abruzzo che ieri, presso la sede della Regione a Pescara, ha convocato tutti i disabili, insieme agli amministratori, che sosterranno la protesta.
Ad aver innescato le polemiche è stato innanzi tutto il mancato rifinanziamento, retroattivo al 2007, della Legge 13 del 1989 grazie alla quale era possibile rimborsare le spese necessarie per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati. Ed un altro provvedimento fermo al palo, è la legge 1 del 2008 che avrebbe obbligato gli enti locali a costruire le proprie sedi senza barriere architettoniche, mai entrata in vigore mancando il decreto attuativo. È poi emergenza per il taglio dei trattamenti di riabilitazione e la mancata attivazione della Consulta regionale sugli handicap. Per non parlare della legge sulla vita indipendente, che consentirebbe ai disabili una gestione personalizzata delle terapie, rimasta lettera morta:«Stanno facendo “macelleria sociale” – ha accusato Claudio Ferrante, presidente di Carrozzine Determinate -. La politica è totalmente distaccata dai problemi reali della gente, dai diritti umani che vengono calpestati da una Regione Abruzzo assente».
Intanto alla protesta hanno aderito in massa a partire dai consiglieri regionali del Pd:«Martedì – ha sottolineato Marinella Sclocco – saremo tutti a L’Aquila per tentare, ancora una volta, di sensibilizzare una maggioranza troppo disattenta ai diritti dei più deboli». Tra gli altri parteciperà anche il deputato abruzzese del Movimento 5 Stelle Gianluca Vacca, che presenterà un’interrogazione parlamentare: «È in atto – ha sostenuto il parlamentare -, a livello nazionale, un disegno per smantellare il sistema sociale e demandarlo sempre di più ai privati, abbandonando i cittadini». Perfino l’assessore regionale Angelo Di Paolo protesterà con i manifestanti, mentre ha replicato il presidente della Commissione Bilancio in Consiglio regionale:«Abbiamo il dovere – ha sottolineato Emilio Nasuti – di assumerci le nostre responsabilità e lavorare per risolvere l’impatto di questa situazione, ma le istanze che arrivano dal territorio sono tantissime e riguardano tutti i settori, mentre i fondi a disposizione sono davvero limitati».