“Per i giovani italiani l’Europa è un’opportunità”
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«Se tra qualche anno l’Europa arrivasse all’unione politica creando gli Stati Uniti d’Europa, come giudicheresti questo fatto?». È questa una delle domande rivolte a 1638 giovani italiani tra i 18 e i 29 anni, un campione ritenuto “significativo” dall’istituto demoscopico Ipsos per una ricerca intitolata “I giovani italiani e l’Ue”, i cui risultati complessivi saranno resi noti nel corso di due giornate di convegno in calendario il 16 e 30 marzo a Villa Cagnola di Gazzada (Varese).
Alla domanda, il 17,8% degli intervistati ha risposto di ritenere l’unione politica europea un fatto molto positivo, cui si aggiungono il 38,7% di risposte “abbastanza positivo”. Il no agli “Stati Uniti d’Europa” viene dal 22% degli intervistati, mentre oltre il 21% sceglie di non rispondere. In una nota di presentazione del convegno, si legge: «La maggioranza dei giovani italiani boccia i partiti del Parlamento italiano, ma non l’Europa. Benché siano fortemente critiche nei confronti delle istituzioni comunitarie, le nuove generazioni sperano in un rilancio del progetto europeo e continuano a vedere nell’Europa il luogo delle opportunità di studio e di lavoro».
In base alla ricerca, l’atteggiamento dei giovani italiani verso l’Unione europea è critico come nel resto della popolazione, il giudizio è però meno negativo rispetto a quello dato verso le istituzioni nazionali. Se infatti alla richiesta di assegnare un voto da 1 a 10, la maggioranza boccia sia i partiti che il Parlamento italiano, “solo” il 44% dà un’insufficienza all’operato dell’Unione. Chiaramente l’indagine non ha verificato l’effettiva conoscenza da parte degli intervistati della legislazione e dei poteri delle istituzioni europee, né delle politiche comunitarie: «Prevalgono quindi i voti positivi – si legge successivamente nella nota -, anche se solo il 12% si dichiara pienamente soddisfatto».
Pur, quindi, nella critica rimane un’apertura di credito verso l’Europa comunitaria: «Uno dei limiti maggiori – rileva la presentazione della ricerca Ipsos – è il fatto che finora l’Europa è apparsa più un insieme di parametri e vincoli burocratici (il 70% condivide questa opinione) che un reale luogo delle opportunità».
Ma tuttavia, più che bocciare il progetto europeo le nuove generazioni italiane ne auspicano semmai un rilancio: «Le nuove generazioni italiane – commenta Alessandro Rosina, curatore dell’indagine svolta per conto dell’Istituto Toniolo – sembrano avere introiettato l’idea di una multi appartenenza, che assieme al luogo di nascita contempla anche un sentimento radicato di destino comune europeo. Sono consapevoli dei limiti che questo progetto ha sin qui avuto, ma più che tornare indietro esiste una forte voglia di guardare avanti. Ciò significa che le nuove generazioni possono essere le migliori alleate, se incoraggiate nel loro protagonismo positivo, per un progetto credibile di rilancio del progetto europeo».