Famiglia e immigrazione, la sfida dell’integrazione
Sarà presentato oggi pomeriggio il Rapporto Cisf sulla famiglia in Italia che, per il 2014, ha un focus sul rapporto tra immigrazione e dimensione familiare, nell’ambito del tema più generale della presenza dei migranti nel nostro paese.
Una crescente importanza della dimensione familiare delle migrazioni è messa in luce dal Rapporto che sottolinea come questa avvenga soprattutto attraverso i ricongiungimenti familiari. Questo è possibile, ed un dato che viene fuori dal testo, anche al crescente radicamento dei migranti sul territorio e ad una più facile integrazione nel tessuto sociale.
La novità più interessante che emerge è a riguardo dell’atteggiamento degli italiani verso l’immigrazione. 4.000 le famiglie intervistate che hanno raccontato pensieri, paure, rappresentazioni e atteggiamenti con i quali si avvicinano agl’immigrati. In particolare è stata messa in rilievo la forte spinta all’integrazione dovuta dalla presenza di bambini, figli di immigrati, nel sistema scolastico. Questo elemento – seppure nei limiti e nelle difficoltà che conosciamo essere propri del sistema scolastico – rivela la necessità di partire da esperienze legate alla quotidianità e dall’educazione all’integrazione.
Da questo punto di vista diventa stringente affrontare la questione della cittadinanza ai minori nati in Italia da genitori stranieri. Spesso ci si trova a fare i conti con situazioni ambigue nelle quali si rischia che un’intera generazione cresce e rischia di restare straniera nel paese che sente come proprio, in cui è nata, si è formata, e nel quale intende restare per sempre.
Molto suggestiva l’esperienza descritta da Caritas Italiana “Rifugiato a casa mia”, l’accoglienza da famiglia a famiglia. Un progetto sperimentale, iniziato nel corso del 2012: l’accoglienza di rifugiati presso famiglie residenti in Italia. L’iniziativa, innovativa sotto molti punti di vista, si propone di offrire accoglienza presso alcune famiglia, individuate tramite il circuito Caritas, di richiedenti protezione internazionale e/o rifugiati. In questo modo ci si propone di mettere al centro la famiglia come spazio di accoglienza e accompagnamento nel percorso di inclusione della persona.