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“I politici dovrebbero stare di più in strada, tra la gente”

Lo ha affermato ieri sera monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, intervenendo alla trasmissione Rai di Giovanni Floris Ballarò

Monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcpale italiana

Il Parlamento italiano

«Vorrei dare un giudizio veramente positivo di questa nostra classe politica e, incontrandone alcuni, questo giudizio positivo può essere dato, anzi deve essere dato; però, lo spettacolo che in genere dà la nostra politica italiana non mi pare che sia in linea con le attese della gente, con i problemi della gente».

Matteo Renzi, presidente del Consiglio dei Ministri

Così monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, ieri sera a Ballarò ha risposto alla domanda di Giovanni Floris sulla classe politica italiana: «Chiederei davvero ai politici – invita monsignor Galantino – di stare un poco di più per strada. Come noi sacerdoti dobbiamo stare un poco di più per strada non solo per far processioni, ma per conoscere meglio le istanze della gente, per dire alla gente che stiamo con loro e siamo persone come loro, gradirei che anche i politici stessero un po’ di più per strada. Mi dispiace che il povero Renzi per poter camminare per strada debba farsi largo in mezzo a tanti giornalisti. Potrei fare un appello ai giornalisti? Sentite, lasciamoli camminare da soli, tranquilli per strada a questi nostri politici, probabilmente avranno il tempo, il modo, le energie e la voglia di conoscere meglio ciò di cui ha bisogno la nostra gente».

Il segretario generale della Cei poi ha fato un’osservazione sul modo in cui i nostri politici intervengono su queste questioni che sono veramente gravi, soprattutto perché toccano non fatti marginali, ma la vita di ogni giorno della gente: «Io ho una sola parola per definire la nostra politica italiana. È una politica prevedibile – denuncia monsignor Galantino -. Se uno non mi dice di quale schieramento sono alcuni politici, da quello che dicono mi accorgo subito qual è la loro posizione politica. Ma questo non è un fatto positivo: vuol dire che andiamo avanti soltanto per posizioni ideologiche e alla base non c’è il bene comune. Infatti, quando c’è il bene comune alla base, penso che si potrebbero trovare delle convergenze maggiori, molte volte le frasi che si dicono e con le quali si risponde al politico avverso sono sempre le stesse».

About Davide De Amicis (4379 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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