Matrimoni in Italia: per la prima volta scesi sotto i 200 mila
"Aumentano i matrimoni celebrati civilmente. Al Nord e al Centro, i matrimoni celebrati con rito civile hanno superato quelli religiosi: rispettivamente il 55% e il 51%"
Sono meno di 200 mila i matrimoni celebrati in Italia nel 2013, ed è la prima volta che il dato scende sotto questa quota. Lo ha rivelato ieri l’Istat pubblicando il dossier “I matrimoni in Italia nel 2013”. I matrimoni celebrati nel 2013 sono, infatti, 194.057, ovvero 13.081 in meno rispetto al 2012. Il trend negativo, però, è in atto già dal 2008, e vede circa 53 mila nozze in meno negli ultimi 5 anni: «Questo crollo – spiegano i ricercatori dell’Istat – è dovuto prevalentemente alla diminuzione delle prime nozze».
I matrimoni tra celibi e nubili sono passati infatti da circa 200 mila nel 2008 a 163.366 nel 2013. Un altro calo significativo è quello fatto registrare dai matrimoni fra cittadini italiani, passati dai 185.749 del 2008 ai 145.571 nel 2013 (oltre 40 mila in meno). Questa differenza, dunque, spiega da sola il 77% della diminuzione osservata per il totale dei matrimoni nel periodo 2008-2013: «Uno dei motivi del calo – rileva l’Istat – è legato alla contrazione delle nascite che negli ultimi trent’anni anni ha interessato l’Italia, provocando una netta riduzione della popolazione compresa nella fascia di età tra i 16 e 34 anni, quella in cui ci si sposa con maggior frequenza».
Il report annuale dell’Istat, ha inoltre certificato la crescita dei matrimoni celebrati civilmente, che passano dal 37% del 2008 al 43% del 2013. Al Nord e al Centro, addirittura, i matrimoni celebrati con rito civile hanno superato quelli religiosi: rispettivamente il 55% e il 51%, mentre nelle Isole è al 31% e al Sud al 24%. Solo 15 anni fa, invece, il numero dei matrimoni civili non arrivava al 20% del totale delle celebrazioni. Registrano un calo anche le nozze celebrate con rito religioso: erano 111.545 nel 2013, ben 44 mila in meno negli ultimi 5 anni. Scendono pure i matrimoni celebrati con il solo rito civile, 82.512 in tutto (il 9% in meno rispetto al 2008).
Un altro dato riguarda il regime di separazione dei beni: ben il 69,5% delle coppie decide di seguire questa strada patrimoniale. Sotto questo aspetto, dopo anni di differenze tra nord e sud, oggi è proprio il Mezzogiorno a registrare un livello di incidenza superiore rispetto al dato medio nazionale. L’aumento dei matrimoni celebrati con rito civile, tra l’altro, riguarda sempre più anche i primi matrimoni di coppie italiane, passati dal 20% del 2008 al 27,3% del 2013.
Ma i dati Istat mostrano anche un calo dei matrimoni con almeno uno dei due sposi straniero, corrispondenti a circa 26 mila e rappresentano il 13,4% delle nozze celebrate nel 2013: «La diminuzione – puntualizza l’Istat -, è dovuta soprattutto all’aumento delle nozze tra stranieri». I matrimoni misti, quelli in cui un coniuge è italiano e l’altro straniero, sono risultati 18.273 nel 2013. Si tratta soprattutto di matrimoni con sposa straniera: 14.383 in totale. Ma il dato rilevante è che una sposa straniera su due proviene dall’Est Europa. Approfondendo maggiormente quest’ultimo aspetto, quindi, è stato rilevato che gli uomini italiani i quali nel 2013 hanno sposato una cittadina straniera hanno scelto nel 19,2% dei casi una moglie romena, nell’11% un’ucraina e nel 6,2% una brasiliana.
I mariti stranieri scelti dalle donne italiane, invece, sono per lo più provenienti dal Marocco (13,7%), dall’Albania (9,2%) e dalla Tunisia (6,3%). Nel complesso, in questa tipologia di coppia quasi tre sposi stranieri su 10 sono cittadini di un paese africano. Un altro 20% è rappresentato, in aggiunta, da cittadini dell’Europa Nord-occidentale o degli Stati Uniti. Restano una minoranza, infine, i casi in cui entrambi gli sposi sono stranieri (il 3,8% del totale): oltre il 20% di queste coppie sono romene.