"In Occidente - osserva il cardinale - dobbiamo ricordare che se non abbiamo da affrontare una persecuzione fisica, vi è una non piccola persecuzione morale e in questa forma di persecuzione dobbiamo starci serenamente, prendendone atto, senza alchimie culturali e parolaie, senza paure, o chissà quali rivendicazioni, ma stando in piedi, a testa alta, diritti. Questo deriva direttamente dalla testimonianza di chi testimonia la propria fede, anche a costo del sangue e della propria vita"
«Tale ricerca – conclude - rappresenta un contributo per il Sinodo. Ci siamo chiesti come poter aiutare i vescovi ad ascoltare i giovani, a capire cosa sanno, cosa vogliono e cosa condividono, l’importanza di offrire all’assemblea sinodale dei dati reali così che si potesse discutere della realtà dei giovani».
"L’entusiasmo che questo evento ha generato – sottolinea don Michele Falabretti - è molto importante per gli educatori, per le nostre chiese, per i legami che si creeranno, e non era così prevedibile dopo i due anni di pandemia. Quella di oggi è una comunicazione che, purtroppo, punta molto ai temi della guerra, ma forse ci siamo dimenticati che fino ad un mese e mezzo fa, ogni settimana, le testate nazionali dedicavano almeno una paginata alla depressione e alle fatiche degli adolescenti"
"Ci è completamente sfuggita la profondità del cambiamento della società – denota il sociologo Mario Morcellini -, sempre più legata alla formula della “public ignorance”, con l’ignoranza diventata arroganza"