Vite malate non degne di essere vissute? “Una grave menzogna”
"L’uomo vecchio - denuncia Previte -, disabile, acciaccato, rottame umano deve morire: «Ma non è eutanasia? Non è assurdità per un Paese civile? Purtroppo, i diritti dei deboli sono considerati diritti deboli, come sottolinea il cardinale Tettamanzi, ma l’uomo resta sempre una creatura del Dio che ci ha creati ed a Lui apparteniamo"
«È una grande menzogna quella che si nasconde dietro certe espressioni che insistono sulla qualità della vita, per indurre a credere che le vite gravemente affette da malattia non sarebbero degne di essere vissute». Queste parole scritte da Papa Francesco nel Messaggio per la ventitreesima Giornata mondiale del malato, che ricorrerà il prossimo 11 febbraio, aprono la nota di Franco Previte, presidente dell’associazione Cristiani per Servire.
Nel testo si fa riferimento al sostegno all’eutanasia propugnata da parte di certe correnti culturali: «Quelle che si vogliono instaurare – afferma Previte – sono considerazioni molto pericolose, perché potrebbero coinvolgere disabili fisici, handicappati psichici, anziani non autosufficienti, malati terminali oltre al rischio di una adozione mascherata del cosiddetto “budget del ricoverato”, che diverrebbe una eutanasia sociale con la “scusa” davvero colossale ed incredibile di lenire le sofferenze, in quanto le cure ed assistenze comporterebbero una spesa sociale molto elevata per una lunga degenza o una lunga cura».
Insomma, secondo il presidente di Cristiani per servire, l’uomo vecchio, disabile, acciaccato, rottame umano deve morire: «Ma non è eutanasia? – si interroga Franco Previte – Non è assurdità per un Paese civile? Purtroppo, i diritti dei deboli sono considerati diritti deboli, come sottolinea il cardinale Tettamanzi, ma l’uomo resta sempre una creatura del Dio che ci ha creati ed a Lui apparteniamo».