“Il Sinodo per far capire ai giovani la bellezza della famiglia”
Su separati e divorziati - spiega Coccopalmerio - una soluzione va trovata e lo Spirito Santo ce la suggerirà. Al di là di tutto, però, dobbiamo far capire a questi fratelli che gli vogliamo bene non formalmente, ma veramente. Partendo da qui, potremo arrivare a risultati anche stupefacenti"

La finalità più importante del Sinodo della famiglia credo sia quella di far capire, specialmente ai giovani, la bellezza della famiglia alla luce del diritto naturale: basata sulla relazione fra uomo e donna, per la vita, aperta alla procreazione. Se ci riusciremo, avremo fatto qualcosa di straordinario».
Lo ha affermato venerdì pomeriggio il cardinale Francesco Coccopalmerio, presidente del Pontificio Consiglio per i Testi legislativi, intervenuto al convegno dal tema “Le sfide della famiglia nel contesto sinodale”, organizzato dalla sezione pescarese dell’Unione giuristi cattolici italiani in collaborazione con l’arcidiocesi di Pescara-Penne, svoltosi presso il Museo Vittoria Colonna di Pescara.
Un appuntamento, quest’ultimo, che ha fatto luce sulle importanti novità che il Sinodo sulla famiglia indetto da Papa Francesco, che si concluderà nel prossimo ottobre con la sessione ordinaria, apporterà su questioni determinanti come quella della concessione dell’Eucaristia a separati, divorziati e risposati: «Per quanto riguarda questi casi – spiega il porporato – una soluzione va trovata e lo Spirito Santo ce la suggerirà. Al di là di tutto, però, dobbiamo far capire a questi fratelli che gli vogliamo bene non formalmente, ma veramente. Partendo da qui, potremo arrivare a risultati anche stupefacenti, ma prima iniziamo a far capire che questo amore è vero, che ci facciamo realmente carico dei loro problemi e dello loro sofferenze».
Inoltre, non vanno dimenticate correnti di pensiero e ideologie che remano contro la famiglia, così come prevista dal diritto naturale: «Oltre all’omosessualità – sottolinea il cardinale Coccopalmerio – e alla teoria gender, risulta difficile far comprendere che l’amore di una persona per l’altra, di lui verso di lei e viceversa, non è come l’amore provato per una cosa. Io posso voler bene ad una macchina finché non invecchia e mi soddisfa, perché mi identifico con le sue prestazioni, per poi buttarla via. Ma questo non si può fare con un’altra persona la quale, anche perdendo le sue prestazioni, resta sempre tale e l’amore verso di essa non può cambiare, anche se diventa più difficile perché meno gratificante. Far capire questo, vuol dire far capire l’indissolubilità e l’unicità del matrimonio e non è facile: è il Vangelo della famiglia che il Sinodo deve portare avanti».
Temi, ovviamente, sentiti anche nella realtà pescarese: «Anche da noi – osserva Bruno Paolo Amicarelli, presidente della sezione pescarese dell’Unione Giuristi cattolici italiani -, si avvertono difficoltà legate a cambiamenti sociali che dipingono una donna non più “angelo del focolare” e ciò, unito all’allontanamento dalle regole religiose, dà origine a separazioni, convivenze e abbandono di figli. Tuttavia, auspichiamo che il Sinodo indichi un modo per far coesistere il rispetto della Dottrina e l’evoluzione sociale».
Un convegno che ha chiarito le idee a molti giuristi, così come a molti sacerdoti: «È stato utile – rileva monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne – a renderci edotti e pronti ad affrontare le nuove sfide pastorali che emergeranno dal prossimo Sinodo ordinario, qualunque siano temi e circostanze, penso al processo canonico, alla dimensione della realtà matrimoniale e al punto di vista attraverso cui affrontare questi aspetti».
In particolar modo, potrebbe cambiare il processo canonico: «In questo ambito – conclude il professor Manuel Jesus Arroba Conde, Preside dell’Institutum Utriusque Iuris presso la Pontificia Università Lateranense, nonché ordinario di Diritto processuale canonico – dovrà maturare un approccio maggiormente giuridico, non legale, alle difficoltà e quindi credo che ci sarà una riforma del processo canonico, per renderlo più accessibile pur rispettando i tempi giusti».