Cattolici ucraini: domani a Pescara le reliquie della Beata Giosafata Hordaševska
![chiesa Santissimo sacramento](https://www.laporzione.it/wp-content/uploads/2018/05/chiesa-Santissimo-sacramento-620x264.jpg)
Arriveranno domani alle 13, presso la chiesa del Santissimo Sacramento di Pescara, le reliquie della Beata Giosafata Hordaševska: religiosa ucraina, fondatrice delle Suore Ancelle dell’Immacolata, proclamata beata da San Giovanni Paolo II il 27 giugno 2001.
La devozione verso questa figura di santità è molto sentita tra i fedeli ucraini cattolici di rito bizantino, ai quali lo scorso anno è stata affidata dall’arcivescovo monsignor Tommaso Valentinetti la cura della chiesa ubicata in via dei Bastioni, dopo anni di felice convivenza con la comunità parrocchiale del Sacro Cuore. In base al programma le reliquie e un’icona della beata ucraina giungeranno a Pescara alle 13, accompagnate da due suore Ancelle dell’Immacolata, e rimarranno esposte fino alle 18: «La Beata Giosafata – spiega Padre Lyubomyr Sitko, parroco del Santissimo crocifisso – ha vissuto nella santità e nel silenzio, decidendo di istituire quest’ordine di suore con l’obiettivo di dare sollievo e ospitalità ai bambini orfani».
Le reliquie della beata, in queste settimane, stanno girando tutte le comunità cattoliche ucraine d’Italia in occasione del giubileo delle Suore Ancelle dell’Immacolata: «Questa – sottolinea padre Sitko – è stata una testimonianza di vita silenziosa e fedele al Signore, anche negli anni della guerra e delle persecuzioni che hanno colpito il suo Paese. Attraverso la Beata Giosafata Hordaševska, per noi sarà importante sapere che c’è la possibilità di mettere in pratica la Parola di Dio nella vita quotidiana, nonostante i problemi e le situazioni che accadono di questi tempi».
Secondo il programma, alle 14.30 ci sarà la Santa messa presieduta da Padre Lyubomyr seguita dalla benedizione solenne e da un momento di preghiera personale: «L’invito a partecipare – conclude il parroco ucraino – è per tutti i cattolici di rito bizantino e non».