Natale: “Possibile celebrare in sicurezza, nella piena osservanza delle norme”
"Mentre alcuni interventi di ordine socio-economico stanno maturando nelle sedi istituzionali – ricorda monsignor Meini -, i cristiani sono chiamati, insieme a tutti i cittadini, a fare la propria parte: sul piano sanitario rispettando tutte le norme precauzionali anti-contagio; nell’ambito professionale compiendo il proprio dovere; nella sfera personale attendendo responsabilmente ai compiti che spettano a ogni membro della società"

Nei giorni in cui si dibatte su di un’eventuale anticipo delle messe della notte di Natale per evitare di violare il coprifuoco, oggi anche il Consiglio episcopale permanente straordinario – che si è svolto in modalità telematica – si è espresso sul tema. In particolare, citando il recente “Messaggio alle comunità cristiane in tempo di pandemia”, il vescovo di Fiesole e pro-presidente della Cei monsignor Mario Meini ha affermato: «Se le liturgie e gli incontri comunitari sono soggetti a una cura particolare e alla prudenza, ciò non deve scoraggiarci. In questi mesi è apparso chiaro come sia possibile celebrare nelle comunità in condizioni di sicurezza, nella piena osservanza delle norme. Siamo certi che sarà così anche nella prossima solennità del Natale e continuerà ad essere un bel segno di solidarietà con tutti. I tempi di Avvento e Natale costituiscono un’occasione favorevole per trovare spazi di preghiera, capaci di sostenere e dare senso alla vita quotidiana».

Quindi l’esortazione del presule: «Preghiera individuale e comunitaria – raccomanda il pro-presidente della Cei -, comunque intensa, eventualmente anche utilizzando alcune possibilità offerte dalle tecnologie digitali. Il confinamento ha fatto emergere l’opportunità della preghiera domestica, che si è inserita nelle case – talvolta gravate da preoccupazioni per la malattia, il lavoro, la scuola… – favorendo l’incontro tra i coniugi, tra i genitori e i figli, tra le diverse generazioni. Sarà importante dare continuità e moltiplicare queste esperienze, con la famiglia credente che esprime la sua vocazione nel trasmettere la fede». Successivamente, la riflessione si è allargata al tempo di pandemia che stiamo vivendo: «Mentre alcuni interventi di ordine socio-economico stanno maturando nelle sedi istituzionali – ricorda monsignor Meini -, i cristiani sono chiamati, insieme a tutti i cittadini, a fare la propria parte: sul piano sanitario rispettando tutte le norme precauzionali anti-contagio; nell’ambito professionale compiendo il proprio dovere; nella sfera personale attendendo responsabilmente ai compiti che spettano a ogni membro della società. Papa Francesco ci ricorda che siamo sulla stessa barca e che solo insieme potremo uscire bene da questa impervia fase della storia».
Quindi il vescovo ha fatto notare che nonostante le fatiche di questa fase storica, ci sono comunque tanti esempi positivi di dedizione al prossimo: «Esperienze – precisa il vescovo di Fiesole – che spesso nascono nelle nostre parrocchie e si concretizzano in attenzioni educative, gesti di gratuità, iniziative solidali verso i più fragili, proposte culturali per leggere i segni dei tempi. Si moltiplicano i ‘semi di speranza’ che, come comunità cristiana, siamo chiamati a saper vedere e valorizzare, collaborando a diffondere una cultura che chiede fiducia nel domani. Soprattutto quest’anno l’Avvento e il Natale chiedono uno sguardo nuovo di cura nei confronti delle povertà materiali, psicologiche e spirituali diffuse nella società. Le povertà vecchie e nuove impongono un coinvolgimento attivo, scevro da ogni fatalismo, capace semmai di generare dedizione verso chi è nel bisogno».

E il Consiglio episcopale permanente straordinario, per i vescovi, è stato anche l’occasione per rallegrarsi con il cardinale presidente della Cei Gualtiero Bassetti, il quale ha recentemente superato il Covid-19: «Rivolgiamo subito il nostro pensiero e un abbraccio ideale al cardinale presidente – sottolinea monsignor Mario Meini – e rendiamo grazie al Signore per la sua felice guarigione. Esprimiamo gratitudine a tutto il personale sanitario dell’Azienda ospedaliera di Perugia ‘Santa Maria della Misericordia’ e del Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma, per l’amore e la professionalità con cui si sono presi cura di lui e di tutti gli ammalati. Continuiamo a pregare per tutti quelli che si trovano nella prova e nella sofferenza, con la certezza che Dio Padre non abbandona i suoi figli. Assicuriamo anche la nostra vicinanza e la nostra ammirazione a tutti i medici e agli operatori sanitari, che stanno vivendo appieno la loro vocazione nella custodia del fratello malato e sofferente». Meini ha rivolto anche “un particolare saluto” all’arcivescovo Renato Boccardo, «che ha lungamente combattuto il virus e che oggi è nuovamente in riunione con noi. Ci rallegriamo con lui e con coloro che hanno potuto superare questa difficile prova».
Infine un commento sull’andamento della curva epidemiologica: «I dati diffusi negli ultimi giorni sul fronte della pandemia – conclude il pro-presidente della Cei – rilevano sensibili miglioramenti, ma ci dicono che ancora non ne siamo fuori. Non devono venir meno pertanto la responsabilità e la prudenza, anzi dobbiamo rinnovare l’impegno verso ‘il valore unico dell’amore’, come ci ricorda Papa Francesco nell’enciclica Fratelli tutti: “L’amore all’altro per quello che è ci spinge a cercare il meglio per la sua vita. Solo coltivando questo modo di relazionarci renderemo possibile l’amicizia sociale che non esclude nessuno e la fraternità aperta a tutti”».