Indulgenza plenaria nella Festa di San Giuseppe
Domani, venerdì 19 marzo, si celebrerà la Festa di San Giuseppe, Patrono della Chiesa Cattolica. Tale ricorrenza assume una particolare importanza in quanto collocata nel pieno dell’Anno di San Giuseppe voluto da Papa Francesco, che si concluderà l’8 dicembre 2021.
Il Santo Padre, infatti, con la Lettera Apostolica Patris Corde – pubblicata nella ultima Solennità dell’Immacolata Concezione – ha voluto indire un anno di celebrazioni per San Giuseppe a 150 anni dalla sua proclamazione a Patrono della Chiesa, affinché «ogni fedele sul suo esempio possa rafforzare quotidianamente la propria vita di fede nel pieno compimento della volontà di Dio».
Accanto al testo del Papa, che presenta «alcune riflessioni personali su questa straordinaria figura, tanto vicina alla condizione umana di ciascuno di noi», il Cardinale Mauro Piacenza, Penitenziere Maggiore, aveva emesso un Decreto «in conformità al volere di Papa Francesco» per concedere il dono delle Indulgenze durante tutto l’Anno di San Giuseppe.
«L’indulgenza – spiega una nota della Penitenzieria Apostolica – è la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi».
«Si concede l’Indulgenza plenaria alle consuete condizioni (confessione sacramentale, comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre) ai fedeli che, con l’animo distaccato da qualsiasi peccato, parteciperanno all’Anno di San Giuseppe nelle occasioni e con le modalità indicate da questa Penitenzieria Apostolica» stabilisce l’atto.
Oltre ai suddetti requisiti, per lucrare l’Indulgenza basterà a ogni fedele recitare «qualsivoglia orazione legittimamente approvata o atto di pietà in onore di San Giuseppe, per esempio “A te, o Beato Giuseppe”, specialmente nelle ricorrenze del 19 marzo e del 1° maggio, nella Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, il 19 di ogni mese e ogni mercoledì, giorno dedicato alla memoria del Santo secondo la tradizione latina».
La possibilità di ottenere le Indulgenze non è tra l’altro limitata solo a tali date, ma è estesa a ogni giorno dell’Anno di San Giuseppe – e dunque fino all’8 dicembre 2021 –. Il fedele confessato e comunicato, con animo distaccato da ogni peccato anche veniale, dopo aver pregato secondo le intenzioni del Papa, potrà lucrare l’Indulgenza plenaria in ogni giorno, compiendo una delle seguenti opere indulgenziate:
- Meditando «per almeno 30 minuti la preghiera del Padre Nostro», oppure partecipando «a un Ritiro Spirituale di almeno una giornata che preveda una meditazione su San Giuseppe»;
- Compiendo «sull’esempio di San Giuseppe, un’opera di misericordia corporale o spirituale»;
- Recitando il «Santo Rosario nelle famiglie e tra fidanzati»;
- Affidando «quotidianamente la propria attività alla protezione di San Giuseppe» o pregando «affinché chi è in cerca di lavoro possa trovare un’occupazione e il lavoro di tutti sia più dignitoso»;
- Pregando «le Litanie a San Giuseppe, oppure qualche altra preghiera a San Giuseppe, propria alle altre tradizioni liturgiche, a favore della Chiesa perseguitata ad intra e ad extra e per il sollievo di tutti i cristiani che patiscono ogni forma di persecuzione».
Una nota della Penitenzieria Apostolica ricorda che «l’indulgenza plenaria può essere acquistata una sola volta al giorno» per sé oppure per un defunto. Inoltre «con una sola confessione sacramentale si possono acquistare più indulgenze plenarie; invece, con una sola comunione eucaristica e una sola preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice si può acquistare una sola indulgenza plenaria. Le tre condizioni possono essere adempiute parecchi giorni prima o dopo aver compiuto l’opera prescritta; tuttavia è conveniente che la comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice siano fatte nello stesso giorno, in cui si compie l’opera».
Infine il Decreto firmato dal Cardinale Piacenza si preoccupa di adattare l’ottenimento delle indulgenze a quelle situazioni particolari imposte dalle restrizioni anti-Covid. «Nell’attuale contesto di emergenza sanitaria, il dono dell’Indulgenza plenaria è particolarmente esteso agli anziani, ai malati, agli agonizzanti e a tutti quelli che per legittimi motivi siano impossibilitati ad uscire di casa, i quali con l’animo distaccato da qualsiasi peccato e con l’intenzione di adempiere, non appena possibile, le tre solite condizioni, nella propria casa o là dove l’impedimento li trattiene, reciteranno un atto di pietà in onore di San Giuseppe, conforto dei malati e Patrono della buona morte, offrendo con fiducia a Dio i dolori e i disagi della propria vita».