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“Abbiate sempre il coraggio di una fecondità nella piccolezza”

"Non abbiate paura, non abbiate timore - esorta l'arcivescovo Valentinetti -. Siate piccole, perché sappiate che dalla piccolezza esce una fecondità, se è una piccolezza vissuta per amore e con amore, che trasforma in benedizione ciò che noi non possiamo neanche immaginare"

È l’invito rivolto ieri dall’arcivescovo Valentinetti a suor Lorena Moya e suor Mildred Embudo, che hanno celebrato la professione perpetua nella Cattedrale di San Cetteo

Mons. Tommaso Valentinetti presiede la professione perpetua di suor Lorena Moya e suor Mildred Embudo

Obbedienza, piccolezza e fecondità. Sono queste le caratteristiche che ieri sera l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti ha indicato, presiedendo la celebrazione eucaristica nella quale la suora colombiana suor Lorena Moya e alla sua consorella filippina suor Mildred Embudo – della Congregazione delle Figlie dei sacri cuori di Gesù e di Maria presso l’Istituto Ravascohanno assunto la professione perpetua, introdotte dalla madre superiora suor Graziella Montemagni. Caratteristiche da possedere inspirate dal Vangelo di ieri (Mt 1, 1-16. 18-23.), giorno in cui si è fatto memoria della Natività della Beata Vergine Maria: «Non dobbiamo dimenticare – afferma il presule nell’omelia – che Gesù e Maria sono della stirpe d’Israele e che la loro possibilità di vita nasce dentro una storia di obbedienza al Signore. Tutte le parole e i nomi ascoltati (nel Vangelo di ieri) ci portano a verificare come queste persone hanno vissuto il loro rapporto con il Signore. Moltissimi nell’obbedienza, ma alcuni nella disobbedienza in una situazione di difficoltà della loro vita e della loro esistenza. L’evangelista Matteo non ha ritegno nel mettere in evidenza che c’è stata una lunga storia dove Dio si è reso presente nella storia di vita delle persone, ma che c’è stata anche una storia dove ci sono stati uomini e donne che non hanno obbedito al Signore stesso».

L’arcivescovo Valentinetti pronuncia l’omelia

Da qui il messaggio rivolto dall’arcivescovo Valentinetti a suor Lorena Moya e a suor Mildred Embudo: «Questa riflessione su questa parola – spiega – mi dà la possibilità di dire a voi, carissime sorelle, di riattingere alla storia della vostra vocazione. Non siete italiane e siete arrivate dentro la storia di questa comunità e di questa congregazione, oserei dire per il mistero di Dio e per amore del Signore, ma anche per l’intuizione di una donna (la fondatrice della Congregazione delle Figlie dei sacri cuori di Gesù e di Maria, la Beata Eugenia Ravasco) e per l’intuizione di chi – alla Sua sequela – è venuto nelle vostre terre a portarvi l’annuncio, la testimonianza. Ripercorrete la vostra storia, ripercorrete questa vicenda d’amore che Dio ha scritto nel vostro cuore. Non preoccupatevi se, qualche volta, ripercorrendo questa storia – così come abbiamo ripercorso la storia di questi nomi del popolo d’Israele – ci può essere stato un momenti di fatica, difficoltà o ripensamento. L’importante è che la vostra sia una storia di obbedienza all’amore del Signore, che si incarna dentro un’obbedienza concreta ad una vita che oggi state condividendo con questa comunità diocesana, ma che forse – nessuno lo sa, probabilmente nemmeno la vostra madre superiora – potrebbe essere quella di farvi condividere una storia da un’altra parte. Chissà dove il Signore ci prende e chissà dove il Signore ci conduce. Abramo, quando fu chiamato, ricevette questa Parola “Esci dalla tua terra”. Ma forse, se leggiamo con più profondità il testo, la Parola di Dio ad Abramo è “Vai verso te stesso, vai verso la tua interiorità, vai a cercare una persona dentro di te perché io sono dentro di te”. Bene, il Signore era dentro di voi da sempre e siete andati a cercarlo grazie all’input di chi vi ha detto “Ma forse potresti venire con noi, potresti essere una di noi” e, benedetta quella chiamata, in quel momento».

Suor Lorena Moya e suor Mildred Embudo

Un viaggio interiore che, a detta dell’arcivescovo di Pescara-Penne, dovrà continuare anche in suor Lorena e suor Mildred per attraversare una nuova fase: «Continuate ad andare dentro di voi – esorta – per vivere un’alleanza che diventa fecondità. Perché il testo è vero che ci ha fatto fare memoria di una chiamata, che è diventata feconda nell’obbedienza di Maria alla chiamata del Signore attraverso l’azione dello Spirito Santo. Quella fecondità oggi, da sempre, si chiama Gesù: il Signore della nostra vita e della nostra esistenza. Ma in questa fecondità, c’è una piccola particolarità che dovete accogliere dalla Parola che ci è stata donata, ovvero abbiate sempre il coraggio di una fecondità nella piccolezza. “E tu Betlemme di Efrata, così piccola per essere fra i capoluoghi di Giuda, da te mi uscirà colui che deve essere il dominatore in Israele”. Volete fare grandi cose nel nome del Signore? Non disdegnate l’obbedienza per la fecondità e una fecondità nella piccolezza, perché questa fecondità farà sì che, per voi e con voi, il Signore sarà capace di fare grandi cose. È questo l’augurio che vi posso rivolgere».

Le suore della Congregazione delle Figlie dei sacri cuori di Gesù e di Maria presenti in Cattedrale

Un augurio rivolto anche a tutte le sorelle delle Figlie dei sacri cuori di Madre Eugenia: «Che, forse – conclude monsignor Tommaso Valentinetti -, come tantissime altre congregazioni stanno sperimentando un po’ di fatica vocazione, specialmente nelle zone europee e italiane. Non abbiate paura, non abbiate timore. Siate piccole, perché sappiate che dalla piccolezza esce una fecondità, se è una piccolezza vissuta per amore e con amore, che trasforma in benedizione ciò che noi non possiamo neanche immaginare. So che lo sapete, so che lo vivete, ma lasciatemelo dire anche una volta. Nella preghiera di questa cattedrale, che vi ha visto figlio da tantissimi anni, la Chiesa di Pescara-Penne vi ha accolto con la sua paterna benedizione dei vescovi che mi hanno preceduto e vi ringrazio per il dono del vostro servizio a tanti figli e a tante figlie di questa Chiesa».

About Davide De Amicis (4359 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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