Caritas: “Leader mondiali ascoltino il grido dei poveri, non le multinazionali”
"Trasformare i sistemi alimentari in modo olistico (che siano la somma di tutte le parti coinvolte) - chiede Caritas internationalis -, affrontando le cause profonde dell’insicurezza alimentare e favorendo l’inclusione e la partecipazione delle persone maggiormente interessate e vulnerabili, come i piccoli agricoltori, negli spazi legittimi; preservare e incentivare i sistemi alimentari locali, investendo urgentemente nell’agricoltura di comunità, promuovendo i mercati locali e adottando un modello di economia circolare per l’intera catena del valore alimentare; investire nell’agro-ecologia quale pilastro portante dei sistemi alimentari attraverso programmi pubblici adeguatamente finanziati"
Alla vigilia del vertice Onu sui sistemi alimentari, che si terrà oggi, dalla Confederazione Caritas è giunto l’invito «a mettere la dignità della persona umana, e non gli interessi privati, al centro di tutte le politiche alimentari». Infatti Caritas internationalis fa appello «affinché tutte le discussioni e le decisioni relative ai sistemi alimentari avvengano all’interno di istituzioni esistenti, legittime, multilaterali, basate sui diritti umani – come il Comitato Onu per la sicurezza alimentare mondiale – e che includano le comunità locali».
Invece, gli agricoltori di piccola scala in Paesi quali l’Uganda lamentano che il dibattito del vertice sui sistemi alimentari «sia stato lasciato alle multinazionali e alle grandi imprese». Da qui la grave preoccupazione espressa dalle organizzazioni Caritas, in quanto i previsti percorsi nazionali di trasformazione non hanno al momento fornito le garanzie necessarie affinché vi sia un’effettiva partecipazione e legittimità.
Per questo Caritas internationalis chiede ai leader mondiali e ai decisori politici di «ascoltare finalmente il grido della terra e il grido dei poveri e trasformare i sistemi alimentari in modo olistico (che siano la somma di tutte le parti coinvolte), affrontando le cause profonde dell’insicurezza alimentare e favorendo l’inclusione e la partecipazione delle persone maggiormente interessate e vulnerabili, come i piccoli agricoltori, negli spazi legittimi; preservare e incentivare i sistemi alimentari locali, investendo urgentemente nell’agricoltura di comunità, promuovendo i mercati locali e adottando un modello di economia circolare per l’intera catena del valore alimentare; investire nell’agro-ecologia quale pilastro portante dei sistemi alimentari attraverso programmi pubblici adeguatamente finanziati».