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Consacrazione Santuario San Nunzio: “Per lasciarci riconciliare con Dio”

"Abbiamo atteso questo momento da 20 mesi – ricorda il rettore del santuario, don Nicola Della Rocca -, durante i quali il nostro santuario è rimasto chiuso per consentire la realizzazione dei lavori di consolidamento interni e di ampliamento della piazza esterna. La sua presenza oggi – aggiunge rivolgendosi all’arcivescovo Valentinetti -, come pastore, dà inizio ad una rinnovata attività pastorale, per riportarla sempre più ad espressione di una di una vitalità cristiana come ci viene richiesto da Papa Francesco, tramite i lavori di preparazione al Sinodo nelle diocesi italiane"

Lo ha affermato ieri l’arcivescovo Valentinetti, consacrando il Santuario di San Nunzio Sulprizio a Pescosansonesco

L'arcivescovo Valentinetti consacra il nuovo altare
La cerimonia del taglio del nastro

Dopo i lavori di riqualificazione durati quasi due anni, che hanno permesso di rivisitare l’altare e la piazza antistante, è stato riaperto ieri mattina il Santuario di San Nunzio Sulprizio a Pescosansonesco (Pescara), attraverso la solenne celebrazione eucaristica di consacrazione presieduta dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti e concelebrata dal parroco e rettore del santuario don Nicola Della Rocca, con l’animazione liturgica dei Cori riuniti dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne diretti da Roberta Fioravanti.

La nuova piazza antistante il santuario
Nunzio Di Donato, sindaco di Pescosansonesco

Un evento che ha avuto inizio con il taglio del nastro della piazza al quale hanno preso parte lo stesso arcivescovo, il sindaco Nunzio Di Donato, il prefetto di Pescara Giancarlo Di Vincenzo, il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, il presidente della Provincia di Pescara Ottavio De Martinis e il consigliere regionale Guerino Testa: «Questa è una bellissima giornata – esordisce il sindaco Di Donato – al culmine di un percorso abbastanza faticoso che si conclude con questa manifestazione. Fin dal giorno della canonizzazione di San Nunzio Sulprizio, il 14 ottobre 2018, ci siamo subito impegnati a migliorare la nostra area dedicata al santuario in piazza Porta Nuova. Ci siamo dedicati totalmente alla riqualificazione del centro abitato, consapevoli del grande afflusso di pellegrini che ci sarebbe stato in seguito alla canonizzazione. Oggi il risultato è questo, con nostra viva soddisfazione, ma questo è solo l’inizio. C’è ancora molto da fare, qui in piazza, per migliorare i servizi e le comodità da offrire ai pellegrini, in particolar modo ai disabili che per tanti anni hanno subìto la mancanza del collegamento diretto con il santuario, vista la conformazione del nostro paese e la sua mancanza di spazio».

L’arazzo dedicato a San Nunzio Sulprizio

Fin dal primo sguardo, ci si accorge dell’ampliamento della piazza antistante il luogo di culto, grazie allo sbancamento realizzato sul lato destro, con la realizzazione di gradoni che consentono una più comoda permanenza dei pellegrini. Una volta all’interno, spicca il nuovo altare bianco con l’urna del santo trasferita nell’altare minore posto sulla navata sinistra, mentre sul muro di quella destra si impone allo sguardo l’arazzo raffigurante San Nunzio, che venne fatto realizzare in occasione della sua beatificazione l’1 dicembre 1963 decretata da Papa Paolo VI.

Don Nicola Della Rocca, parroco e rettore del Santuario

All’inizio della celebrazione, è stato quindi il parroco don Nicola Della Rocca ad accogliere tutti: «Abbiamo atteso questo momento da 20 mesi – ricorda -, durante i quali il nostro santuario è rimasto chiuso per consentire la realizzazione dei lavori di consolidamento interni  e di ampliamento della piazza esterna. La sua presenza oggi – aggiunge rivolgendosi all’arcivescovo Valentinetti -, come pastore, dà inizio ad una rinnovata attività pastorale, per riportarla sempre più ad espressione di una di una vitalità cristiana come ci viene richiesto da Papa Francesco, tramite i lavori di preparazione al Sinodo nelle diocesi italiane».

L’urna di San Nunzio Sulprizio
Il nuovo altare

Nella successiva omelia, è stato proprio l’arcivescovo Valentinetti a spiegare il senso di questa consacrazione il cui significato coincide con la consacrazione, avvenuta lo scorso venerdì, dell’umanità intera, della Russia e dell’Ucraina alla Cuore immacolato di Maria: «Pur essendo stato aperto tanti anni fa questo santuario – ricorda il presule -, esso non era stato ancora dedicato e consacrato definitivamente a Dio altissimo e massimo. Quindi, prendendo spunto dai lavori di restauro esterni e dalla restaurazione del presbiterio, procediamo questa mattina alla consacrazione definitiva di questo luogo, che conserva anche delle reliquie di San Nunzio Sulprizio nativo di questa città. E tutto questo arriva all’indomani in cui Papa Francesco ha consacrato l’umanità affidandola totalmente nelle mani di Maria e, in particolare, la Russia e l’Ucraina alla Vergine santa e a Dio stesso, perché abbia misericordia di noi e di quei popoli che, purtroppo, stanno vivendo l’esperienza della guerra. Una consacrazione in vista di che cosa? In vista di una pace, in vista di una riconciliazione, in vista di far cadere le armi dei violenti e, al loro posto, come ho avuto modo di dire in altre circostanze, mettere strumenti di lavoro, di pace, di altruismo, di edificazione della casa comune. E una chiesa perché viene consacrata? Qual è il motivo? È lo stesso, la riconciliazione. Perché Dio scende definitivamente in questa dimora, vi scende ancora una volta per dire “Vi scongiuro, lasciatevi riconciliare con Dio. Vi supplichiamo, in nome di Dio, lasciatevi riconciliare con Dio”. E la riconciliazione accade non solo attraverso il ministero della confessione, ma accade anche attraverso il dono dell’Eucaristia, quale riconciliazione più bella tra il cielo e la terra di un pezzo di un piccolo pezzo di pane – che contiene il corpo di Cristo – e un po’ di vino – che contiene il suo sangue – e la Parola. Dunque riconciliazione piena d’amore, piena di accoglienza, di un amore gratuito del Padre – così come ci ha detto la pagina del Vangelo – e riconciliazione in vista di una fraternità».

L’omelia dell’arcivescovo e il racconto della giornata, potrete trovarla questa sera alle 18.15 e alle 22 in replica domani alle 7.35 e in podcast sul canale YouTube Radio Speranza Pescara all’interno della trasmissione Servizi e interviste in onda su Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne, sugli 87.60 Fm nella zona di Pescara-Chieti e, in streaming, su Radio italiane.

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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