L’Aquila: “Non è la città delle dimissioni, ma quella che annuncia il Perdono”
L’arte di chiedere scusa – osserva il cardinale Petrocchi – è centrale, come la capacità di dire “ti voglio bene”. Sarà un evento epocale per gli aquilani che vivranno un momento storico durante la visita del Papa"
Nei giorni scorsi il cardinale arcivescovo Giuseppe Petrocchi, ha presentato a L’Aquila il logo della visita pastorale di Papa Francesco – da ieri in visita pastorale in Canada – nel capoluogo d’Abruzzo prevista domenica 28 agosto, in occasione dell’apertura della porta santa della Perdonanza celestiniana: «L’immagine di Papa Francesco – illustra il porporato -, nell’atto amorevole del suo saluto, viene esaltata dal rosone della Basilica di Santa Maria di Collemaggio, come elemento iconico, identitario della città dell’Aquila. La tenerezza che lo sguardo del Santo Padre trasmette a chi lo osserva, è quella di un amore profondo per la comunità aquilana».
Un amore che il cardinale ha racchiuso nell’espressione “Papa-Papà”: «I toni dorati del rosone centrale della Basilica di Collemaggio – aggiunge Petrocchi – richiamano alla mente la calda luce del sole che nel giorno dell’Assunzione di Maria (15 agosto), attraversa il rosone proiettandone l’immagine all’interno della Basilica. In un abbraccio virtuale alla comunità aquilana, la figura di Papa Francesco risalta su questo sfondo dorato nel pieno della sua carità nello svolgere il ministero di pastore della Chiesa universale».
Quindi l’arcivescovo dell’Aquila è tornato sull’accostamento giornalistico che è stato fatto in riferimento alla visita nel capoluogo, come preludio a possibili dimissioni di Papa Francesco dopo quanto avvenuto in passato con l’allora Papa Benedetto XVI, sulla scorta di quanto anticamente compiuto da Papa Celestino V: «L’Aquila – sottolinea il cardinale Giuseppe Petrocchi – non è la città delle dimissioni, ma è la città che annuncia il Perdono. Celestino V non è il Papa della rinuncia, ma il Pontefice che ha donato la Perdonanza alla Chiesa e al mondo. L’Aquila è una città crocifissa dal sisma del 2009 e dalle sue repliche del 2016 e 2017, ha vissuto la pandemia ma ha sempre saputo rialzarsi. Oggi mostra i segni di una Resurrezione effettiva».
Spiegando poi il senso della Perdonanza, l’arcivescovo ha parlato di “perdono ricevuto, chiesto e dato” nelle comunità, nelle famiglie: «L’arte di chiedere scusa – osserva – è centrale, come la capacità di dire “ti voglio bene”. Sarà un evento epocale per gli aquilani che vivranno un momento storico durante la visita del Papa».
Quindi il porporato ha ribadito che il Papa, oltre a celebrare la messa, l’Angelus ed aprire la porta santa di Santa Maria di Collemaggio, venererà anche le spoglie di Celestino V, custodite nella stessa basilica: «Il Papa, – precisa ancora Petrocchi –, così come fece il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, visiterà l’interno del duomo dell’Aquila, ancora chiuso dopo il terremoto del 6 aprile 2009, dove è possibile vedere ancora le macerie. La speranza è che presto possano cominciare i lavori di ristrutturazione. Sarà una visita di popolo, perché il Papa ha il desiderio di incontrare la gente».
Infine, il cardinale Petrocchi ha confidato di aver recentemente sentito il Pontefice per due volte: «L’ho avvertito – racconta – paterno, affettuoso. Nelle varie bozze del programma siglate dallo stesso Francesco l’unico momento, oltre alla messa, cui non ha voluto rinunciare – conclude Petrocchi – è l’incontro con i familiari delle vittime del sisma dell’Aquila, perché il loro dolore è anche il dolore del pastore universale della Chiesa».
Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne, seguirà in diretta la visita di Papa Francesco a L’Aquila.