“Messaggi in bottiglia”: la rivoluzione green affidata ai bambini
«Solo se la persona giusta legge il messaggio, solo allora si ha la speranza di essere aiutati.»
I bambini sono il nostro futuro ed è proprio la loro sensibilità che Simona Barba e Isabella Micati raccontano in “Messaggi in bottiglia”, edito da Chiaredizioni per il pubblico dei piccoli lettori. Tutto ha inizio quando Lara, la protagonista, vede sulla spiaggia un bellissimo esemplare di tartaruga, morto per aver ingerito i resti di un palloncino caduto in mare. Ne rimane immediatamente scossa, ma si sente impotente: «Sento che il mondo sta soffrendo… Come quella tartaruga che abbiamo visto sulla spiaggia». Grazie all’aiuto della mamma riesce ad attuare un vero e proprio cambiamento attraverso un espediente particolare, il messaggio in bottiglia, destinato alla maestra.
E così, alcuni foglietti scritti e arrotolati con cura iniziano ad arrivare alla sedia della maestra Claudia, questi messaggi contengono le proposte di Lara e dei suoi compagni per migliorare lo stile di vita a scuola, in un’ottica ambientalista. Prima la richiesta di non usare più le salviette per pulirsi le manine, ma delle saponette; poi l’idea di preferire le borracce alle bottiglie di plastica; infine, la grande trovata: dotare la scuola di un giardino rigoglioso: «Cara maestra, ti vorremmo chiedere: perché la scuola è piena di cemento? Non c’è nemmeno un fiore o un albero. Potremmo tenere dei vasi nel piazzale della scuola. Noi bambine e bambini ce ne prenderemmo cura».
Questo libro è di una sensibilità quasi magica, ispira simpatia per i piccoli protagonisti e le illustrazioni aiutano a immergersi completamente nella storia, anche grazie ai ritratti di tartarughe d’acqua e fratini, due specie protette. Lara e i suoi compagni di classe prendono a cuore le questioni più delicate dell’ecologia e della difesa dei diritti degli animali con una tenerezza disarmante. Insieme agli adulti, inventano e costruiscono la realtà che desiderano, contagiando pian piano anche gli altri bambini della scuola e dimostrando che il comportamento di ognuno di noi può influire sul destino del pianeta.
Sebbene molti siano dalla parte di Lara, alcuni rappresentanti del “mondo dei grandi” restano sordi ai richiami della Terra. In primis, il sindaco del comune in cui Lara vive, che riceve la classe nel suo ufficio e ne elogia l’impegno, ma pensa a distribuire gli opuscoli del museo cittadino, invece di ascoltare le richieste dei bambini e attivarsi per esaudirle. In quest’unico personaggio si concentrano i difetti della nostra società, in cui molto spesso chi potrebbe fare la differenza resta un passo indietro. Da questo rifiuto i bambini traggono comunque un grande insegnamento: a volte c’è bisogno di un ostacolo per renderci conto di quanto desideriamo qualcosa e se siamo disposti a non arrenderci per ottenerla. Da qui, l’organizzazione della mostra con tutti i disegni dei bambini della scuola e l’arrivo di Caterina, architetto dell’amministrazione comunale, che riuscirà finalmente ad aiutarli.
Quattro chiacchiere con le autrici:
1) C’è stata una Lara nella vostra vita che vi ha suggerito di dare vita a questo libro?
Di Lara ce ne sono tante. Le nostre si chiamano Valeria, Sara e Michele, o meglio i Pinoli, che ci accompagnano nelle varie presentazioni. Il libro infatti è nato per cercare di trovare una strada alle domande dei nostri figli, per cercare di dare uno strumento adatto per fare domande e per trovare soprattutto il coraggio. Molto spesso le curiosità dei bambini e delle bambine non trovano la giusta attenzione da parte di noi “grandi”.
2) La metafora della classe che diventa agli occhi di Lara un mare con tante isole è davvero importante per i tempi che stiamo vivendo. Siete state ispirate dalle normative anti-Covid, che hanno allontanato fisicamente gli studenti nell’aula?
No. Il covid non entra in questo racconto, volutamente. Le bambine e i bambini sono stati investiti da questo evento forse in modo molto più importante di quello che pensiamo. Tutti i temi e i discorsi sono stati monopolizzati dal virus, portando in secondo piano temi importantissimi per la loro formazione, come la scuola, la condivisione, lo sport e l’ambiente. In questo racconto Lara è una bambina che gioca, come tutti i bambini fanno, ai pirati, a conquistare quelle terre cosi misteriose che sono abitate fondamentalmente dagli adulti, esseri misteriosi e difficilmente comprensibili.
3) Al giorno d’oggi i bambini prendono molto a cuore il tema dell’ecologia. Sperate che questo vostro lavoro possa rafforzare anche l’impegno degli adulti, grazie a figure diverse come la mamma di Lara, la maestra e il sindaco?
Nelle nostre presentazioni alle classi ci siamo imbattute in studenti piccoli e grandi molto informati e sensibili, e già dalle domande che ci hanno rivolto, abbiamo compreso come questi bambini e bambine spingano verso un miglioramento di conoscenze e comportamenti per l’intera famiglia. Pensiamo che le bambine e i bambini siano gli educatori dei grandi riguardo la sensibilità ai temi ambientali, ai danni dell’inquinamento, al cambiamento climatico. “Messaggi in bottiglia” è un modo per dialogare, con i genitori, con i docenti, spingendoli in quella direzione che molti sanno essere giusta, ma pochi si impegnano a realizzarla nella realtà, rimanendo spesso solo buone intenzioni su carta o sui programmi di scuola.
4) Insieme fate molto più che scrivere e illustrare libri, infatti formate un duo di attiviste per gli alberi, LePine. Da quanti anni vi occupate di salvaguardare la vegetazione della regione verde d’Europa?
Siamo impegnate nell’attivismo ambientale praticamente da sempre, ci siamo conosciute nella lotta per la salvaguardia del verde urbano pescarese, sotto i pini di Pescara. Il percorso fino alle Pine è avvenuto spontaneamente man mano che cresceva la consapevolezza della grande crisi climatica e ambientale. L’importanza della corretta informazione di quello che accade, dalla nostra città a tutta l’Italia, per noi è fondamentale, anche per mettere in rete le molte battaglie sui tantissimi fronti. La partecipazione dei cittadini è vastissima nel nostro paese, ma tutta questa forza non viene trasformata in tesoro dalla varie amministrazioni comunali. La trasparenza e la partecipazione nei percorsi decisionali e progettuali futuri delle nostre città è infatti fondamentale, ma spesso ignorata. Eppure lo prevede anche la legge.
5) All’orizzonte si vede galleggiare qualche bottiglia con un nuovo progetto insieme?
Certamente!