Perdonanza: “Per combattere le pandemie che segnano l’umanità”
La presenza del Papa possa «aiutare a ricomprendere – conclude il cardinale Zuppi - la straordinaria ricchezza della Perdonanza, ovvero, l’importanza e la necessità di chiedere perdono e di capire verso chi andare. Nella pandemia, tante volte, l’unica cosa che abbiamo cercato di fare è stato scappare, tentare di farcela da soli, evitare gli altri e i problemi. Invece dobbiamo affrontare il male rendendolo occasione di crescita nel bene e di preparazione di un futuro migliore. Questi sono mesi molto importanti, ricchi di sfide e di piani per preparare il mondo di domani»
Sono state parole importanti quelle con cui il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, ha salutato la visita di Papa Francesco a L’Aquila – domenica 28 agosto – in occasione dell’apertura della porta santa della 728ª Perdonanza celestiniana, iniziata ufficialmente oggi con il Corteo della bolla. È questo il primo giubileo della storia che, dopo aver ricevuto il titolo di Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco nel 2019, ora riceve anche il pieno riconoscimento della Chiesa universale: «Perdonanza occasione straordinaria per combattere le pandemie che segnano l’umanità – esordisce il porporato in un videomessaggio, che domani alle 21 verrà trasmesso in esclusiva dall’emittente aquilana LaqTv (canale 12 del digitale terrestre per l’Abruzzo) e poi sarà disponibile sul portale https://www.papafrancesco.laquila.it/ -. Celestino come Francesco voleva la riforma della Chiesa».
Quindi il cardinale Zuppi ha fatto un riferimento all’attuale contesto di crisi: «Alla pandemia da Covid – osserva – se ne sono aggiunte altre o, forse, quella pandemia ci ha fatto vedere che ne esistono altre. Penso, soprattutto, a quella della guerra, che porta tanta sofferenza e tanta morte, e ci fa capire quanto sia fragile la nostra vita e la pace stessa e, quindi, anche quanto sia importante l’impegno per combattere il male. Credo che la Perdonanza sia davvero un’occasione straordinaria per guardare in faccia al male e per rinnovare il nostro impegno per vincerlo, dal momento che tutti ne vediamo i frutti terribili e la tempesta che esso provoca, con la complicità degli uomini».
E davanti a tanta sofferenza, che per il presidente della Cei è «causata dall’indifferenza, dal “si salvi chi può”, dal credere che sia uguale sia il vivere bene sia il vivere male», lo stesso Zuppi ha invocato “il perdono” di cui «abbiamo sempre tutti un grande bisogno, perché ci accorgiamo di quanto sia facile assecondare la logica del male. E abbiamo bisogno del perdono per combattere il male, non tanto per stare un po’ meglio interiormente o per regolare i conti della nostra coscienza, per poi ricominciare daccapo. Il perdono è essere pieni dell’amore di Dio, è liberarsi da ciò che ci rende pesanti, chiusi, cattivi».
In seguito, il cardinale Matteo Zuppi è tornato a riflettere sulla figura di Papa Celestino V il quale, nel 1294, concesse l’indulgenza della Perdonanza. Un brevissimo pontificato il suo ma che comunque, a detta del porporato, è in piena sintonia con alcune delle preoccupazioni di Papa Francesco: «Papa Celestino – ricorda il cardinale Zuppi – voleva la riforma della Chiesa e, allo stesso modo, Papa Francesco, per portare il Vangelo ovunque nel mondo di oggi, ci chiede di uscire, di andare incontro agli altri, di non restare nelle abitudini di sempre. E, anche in questo senso, il perdono ci aiuta a vedere le realtà e il prossimo intorno a noi con interesse e con amore».
Il videomessaggio si conclude esprimendo l’auspicio che la presenza del Papa possa «aiutare a ricomprendere – conclude l’alto prelato – la straordinaria ricchezza della Perdonanza, ovvero, l’importanza e la necessità di chiedere perdono e di capire verso chi andare. Nella pandemia, tante volte, l’unica cosa che abbiamo cercato di fare è stato scappare, tentare di farcela da soli, evitare gli altri e i problemi. Invece dobbiamo affrontare il male rendendolo occasione di crescita nel bene e di preparazione di un futuro migliore. Questi sono mesi molto importanti, ricchi di sfide e di piani per preparare il mondo di domani».
Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne, sarà a L’Aquila per raccontare la visita del Pontefice sugli 87.6m Fm e in streaming su http://www.radio-italiane.it/embed/radio-speranza-430580.