Elisabetta II: “Esempio di devozione al dovere nella sua ferma testimonianza di fede in Cristo”
"La saggezza, la stabilità e il servizio che ha costantemente incarnato - afferma il cardinale Nichols -, spesso in circostanze di estrema difficoltà, sono una splendente eredità e una testimonianza della sua fede. La nostra preghiera è che ora sia accolta alla presenza misericordiosa di Dio, per riunirsi al suo amato principe Filippo"
Anche la Chiesa cattolica, oltre a quella anglicana di cui i sovrani britannici sono a capo, ha espresso il suo cordoglio in seguito alla scomparsa della regina Elisabetta II avvenuta ieri pomeriggio a 96 anni nella sua residenza scozzese di Balmoral. Papa Francesco ha inviato un telegramma alla famiglia reale e, in particolare, al 73enne successore al trono il figlio re Carlo III: «Profondamente rattristato dalla notizia della morte di Sua Maestà la Regina Elisabetta II – scrive il Papa -, porgo sentite condoglianze a Vostra Maestà, ai membri della Famiglia Reale, al popolo del Regno Unito e del Commonwealth. Mi unisco volentieri a tutti coloro che la piangono, pregando per l’eterno riposo della defunta Regina e rendendo omaggio alla sua vita di instancabile servizio al bene della Nazione e del Commonwealth, al suo esempio di devozione al dovere, alla sua ferma testimonianza di fede in Gesù Cristo e alla sua ferma speranza nelle sue promesse». Quindi la vicinanza espressa a re Carlo III: «Affidando la sua nobile anima alla bontà misericordiosa del nostro Padre Celeste – conclude il Santo Padre -, assicuro a Vostra Maestà le mie preghiere affinché Dio Onnipotente vi sostenga con la sua grazia incrollabile, mentre assumete ora le vostre alte responsabilità di Re. Su di Lei e su tutti coloro che custodiscono la memoria della Sua defunta madre, invoco l’abbondanza delle benedizioni divine come pegno di conforto e forza nel Signore».
Anche la Chiesa cattolica britannica, attraverso il messaggio inviato dal presidente della Conferenza episcopale cattolica d’Inghilterra e Galles nonché arcivescovo di Westminster – il cardinale Vincent Nichols -, si è stretta in preghiera intorno alla famiglia reale: «La Regina Elisabetta II rimarrà, sempre, una luce splendente nella nostra storia – afferma il porporato -. Possa ora riposare in pace. Queen Elizabeth II Requiescat in Pace. Il 21 aprile 1947, nel giorno del suo ventunesimo compleanno, la principessa Elisabetta disse: “Dichiaro davanti a tutti voi che tutta la mia vita, lunga o breve che sia, sarà dedicata al vostro servizio”. Ora, settantacinque anni dopo, abbiamo il cuore spezzato per la sua morte, e così pieni di ammirazione per il modo infallibile in cui ha adempiuto a quella dichiarazione. Anche nel mio dolore, condiviso con tanti in tutto il mondo, sono pieno di un immenso senso di gratitudine per il dono al mondo che è stata la vita della Regina Elisabetta II. In questo momento, preghiamo per il riposo dell’anima di Sua Maestà. Lo facciamo con fiducia, perché la fede cristiana ha segnato ogni giorno della sua vita e della sua attività».
Quindi il cardinale Nichols ha ricordato le parole che la regina Elisabetta II pronunciò nella per il Natale del 2000 “Gli insegnamenti di Cristo e la mia responsabilità personale davanti a Dio forniscono il quadro in cui cerco di condurre la mia vita. Io, come tanti di voi, ho tratto grande conforto in tempi difficili dalle parole e dall’esempio di Cristo”: «Questa fede, così spesso e così eloquentemente proclamata nei suoi messaggi pubblici – commenta l’arcivescovo -, è stata per me un’ispirazione, e ne sono certo per molti. La saggezza, la stabilità e il servizio che ha costantemente incarnato, spesso in circostanze di estrema difficoltà, sono una splendente eredità e una testimonianza della sua fede. La nostra preghiera è che ora sia accolta alla presenza misericordiosa di Dio, per riunirsi al suo amato principe Filippo. Questa è la promessa della nostra fede e la nostra profonda consolazione». Quindi anche il presidente dei vescovi cattolici inglesi e gallesi si è rivolo al nuovo re Carlo III: «Preghiamo per Sua Maestà il Re – conclude -, che assume il suo nuovo incarico anche se piange sua madre. Dio salvi il re».
E ovviamente non poteva mancare il messaggio di cordoglio dell’arcivescovo di Canterbuty e primate della Chiesa anglicana Justin Welby: «È con profonda tristezza – afferma – che mi unisco alla nazione, al Commonwealth e al mondo nel piangere la morte di sua maestà la Regina. Le mie preghiere sono con il Re e la famiglia reale. Possa Dio avvicinarli e confortarli nei giorni, nelle settimane e nei mesi che li attendono. Mentre piangiamo tutti insieme la Regina sappiamo che, nel perderla, abbiamo perso una persona la cui lealtà irremovibile, capacità di servizio e umiltà ci ha aiutato a dare un significato a chi siamo attraverso decenni di straordinari cambiamenti nel nostro mondo e nella nostra società. Anche se il nostro dolore è profondissimo, ancora più profonda è la nostra gratitudine per la capacità di sua maestà appena scomparsa di servire il Regno Unito e il Commonwealth. Attraverso periodi di guerre e difficoltà, attraverso stagioni turbolente e di cambiamento e attraverso momenti di gioia e celebrazione siamo stati sostenuti dalla sua fede in che cosa e chi siamo chiamati ad essere. Nei giorni più duri della pandemia, la Regina ha parlato con forza della luce che nessun male può sconfiggere e come ha fatto in passato ci ha ricordato una verità profonda su noi stessi, che siamo gente di speranza che ci preoccupiamo gli uni degli altri».