“Nel Giubileo canonizzerò i beati Carlo Acutis e Piergiorgio Frassati”
"La Chiesa e specialmente i giovani - sottolinea monsignor Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi - sentono Carlo come un raggio di luce, come lo sono stati Francesco e Chiara, sulle cui orme egli è venuto a santificarsi e ora riposa". "La santità di Piergiorgio Frassati – a un secolo dalla morte, avvenuta a Torino il 4 luglio 1925 – ancora oggi – sottolinea l'Azione cattolica - scalda i cuori e motiva i giovani a mettere al centro della loro vita l’amore di Dio e un servizio generoso e appassionato per il prossimo"
Stamani, durante i saluti in lingua italiana dell’udienza generale in piazza San Pietro, Papa Francesco ha dato l’annuncio tanto atteso: «L’anno prossimo, durante la Giornata degli adolescenti – annucia il Papa -, canonizzerò il beato Carlo Acutis, e nella Giornata dei giovani canonizzerò il beato Pier Giorgio Frassati». Per ora non si conosce la data ufficiale delle due canonizzazioni, ma il riferimento papale è al Giubileo degli adolescenti – in programma dal 25 al 27 aprile 2025 – per quanto riguarda il Beato Carlo Acutis e al Giubileo dei giovani, in programma dal 28 luglio al 3 agosto, per quanto concerne il Beato Piergiorgio Frassati.
E stamani le campane suonavano a festa ad Assisi, dove – all’interno del Santuario della spogliazione – riposano le spoglie mortali del Beato Carlo Acutis e la sua devozione trova la massima espressione: «Assisi esulta – esclama monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno -, per questa importante notizia, che ci consente di avviarci al giorno della canonizzazione del beato Carlo Acutis con tutto l’entusiasmo e la buona preparazione necessaria. Abbiamo già in programma alcuni momenti significativi di approfondimento, riflessione e coordinamento che ci vedranno impegnati in città, in tutta la diocesi, nella diocesi sorella di Foligno e nelle diocesi umbre».
Quindi ancora una riflessione su questo importante avvenimento: «Sento questo momento – aggiunge il vescovo di Assisi – come una grazia per la nostra Chiesa, la Chiesa italiana e del mondo intero. La Chiesa e specialmente i giovani sentono Carlo come un raggio di luce, come lo sono stati Francesco e Chiara, sulle cui orme egli è venuto a santificarsi e ora riposa. È stato davvero originale non fotocopia, ha voluto conformarsi pienamente a Gesù, ha voluto essere un sorriso di Dio e una calamita di santità per i giovani. Condividono la nostra gioia il papà Andrea, la mamma Antonia, la sorella Francesca e il fratello Michele. È bello che Carlo ci indichi la strada della famiglia come strada di santità. Ringraziamo Papa Francesco e ci prepariamo con gioia a questo momento».
Ed è stato espresso grande giubilo anche all’interno dell’Azione cattolica italiana, associazione al cui interno crebbe il beato Pier Giorgio Frassati: «La Presidenza nazionale dell’Azione cattolica italiana (Ac) a nome di tutta l’associazione – afferma l’Ac in una nota – esprime immensa gioia e profonda gratitudine a Papa Francesco per l’annunciata canonizzazione del beato Pier Giorgio Frassati. Una gioia e una gratitudine condivisa con le altre realtà ecclesiali presenti, come l’Azione cattolica, nel comitato di canonizzazione e parimenti con tutta la Chiesa».
In seguito l’Ac ha ricordato alcuni cenni biografici legati al beato Frassati: «La santità di questo giovane di Azione cattolica – a un secolo dalla morte, avvenuta a Torino il 4 luglio 1925 – ancora oggi – sottolinea l’associazione laicale – scalda i cuori e motiva i giovani a mettere al centro della loro vita l’amore di Dio e un servizio generoso e appassionato per il prossimo. La sua regola di vita, “lasciarsi coinvolgere”, è un monito contro l’indifferenza e l’isolamento, l’invito a sperimentare l’apertura del cuore da lui incarnata. Uno spiraglio prezioso per entrare veramente in contatto con le persone e la realtà intorno a noi».
Un messaggio, quest’ultimo, che ancora oggi risuona attualissimo: «Specialmente per i più giovani – osserva l’Azione cattolica -, che quotidianamente si misurano con le tante insicurezze che minacciano la loro capacità di sognare il futuro, nell’opacità del disinteresse per il bene comune, nell’apatia che ogni tanto travolge le esistenze, il beato Pier Giorgio Frassati è esempio di persona che, costruendo la sua vita sulla libertà, ha saputo dimostrare che in poco tempo si possono raggiungere mete alte. Come le vette delle montagne che amava scalare, la santità non è una vetta irraggiungibile; non un sentiero per pochi, ma un sentiero che ognuno può percorrere con i mezzi del quotidiano, di una vita normale ma ancorata a ideali alti».
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