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Musica: “Veicolo straordinario per la trasmissione del Vangelo”

"La pace di Gesù - precisa monsignor Frisina - è diversa perché è quella del cuore. Se l'uomo non ha pace nel cuore, non avrà pace nelle relazioni e quindi non ne avrà neanche nelle nazioni. La pace si invoca. La pace è un dono di Dio, è uno dei primi doni dello Spirito Santo"

Lo ha assicurato monsignor Marco Frisina che, domenica 24 novmbre, ha diretto il Concerto di Santa Cecilia nella chiesa dello Spirito Santo a Pescara

Monsignor Marco Frisina

È stato un grande successo il Concerto di Santa Cecilia per coro e orchestra diretto, domenica 24 novembre nella chiesa dello Spirito Santo a Pescara, dal direttore del Coro della Diocesi di Roma monsignor Marco Frisina, con la partecipazione dei Cori riuniti dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne, dei Piccoli coristi di Sant’Antonio a Pescara e del Coro in lingua italiana dei segni “Ci hai dato un segno”.

Antonio Di Giosafat, direttore artistico della libreria San Paolo

Una serata-evento ideata e organizzata dal direttore artistico della Libreria San Paolo di Pescara Antonio Di Giosafat, con il supporto di Toto holding, proprio per celebrare la riapertura della storica libreria paolina nel capoluogo adriatico. Un concerto nato dallo slogan “Perché la Parola del Signore corra”: «È questo il motto della nuova Libreria San Paolo – spiega Di Giosafat – e questo evento è voluto essere un modo per dire “grazie” alla vostra comunità diocesana, all’intera città di Pescara e a tutta la regione da parte della famiglia paolina. Un concerto che si è tenuto a due giorni dalla ricorrenza di Santa Cecilia (patrona dei cantanti e dei musicisti), nel giorno di Cristo Re. Ma soprattutto è stata una serata di festa a due giorni dalle festa liturgica del fondatore della Società San Paolo, il Beato Giacomo Alberione».

Quindi l’ingresso sul podio di monsignor Frisina, in passato già più volte ospite della Chiesa di Pescara-Penne, il quale ha salutato il folto pubblico con una riflessione: «É sempre bello incontrare amici – esordisce il musicista e compositore -, alcuni dei quali vengono da lontano, da altre diocesi anche molto lontane. Ed è bello perché la musica unisce, leva e unisce. È questo dono di Dio speciale che tocca il cuore, non ha bisogno di traduzione, non ha bisogno di avere chissà quale formazione. Tutti possono accedere alla musica, che supera frontiere, confini, crea ponti, apre porte, finestre. È un grande dono! Ve lo dico per l’esperienza che faccio con la musica e diventa un veicolo per il Vangelo sempre unico, straordinario, perché la Chiesa ha sempre voluto la musica proprio come strumento di preghiera, di evangelizzazione. Basti pensare all’uso che se ne fa nella liturgia».

E il concerto, la cui scaletta ha visto riproporre i principali canti e colonne sonore musicate dall’alto prelato, è iniziato attraverso un’invocazione di pace: «La pace – osserva monsignor Frisina –, lo diciamo a messa “Vi do la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo io la do a voi”. Gesù spiega molto bene che la pace di cui lui parla non è quella del mondo. Quella dei trattati, gli accordi, quella pace più raccontata che reale perché poi, nonostante gli accordi, la guerra c’è sempre. La pace di Gesù è diversa perché è quella del cuore. Se l’uomo non ha pace nel cuore, non avrà pace nelle relazioni e quindi non ne avrà neanche nelle nazioni. La pace si invoca. La pace è un dono di Dio, è uno dei primi doni dello Spirito Santo. Allora iniziamo chiedendo la pace. Questo brano, che io scrissi per il film su Giovanni XXIII, è ispirato all’ultima enciclica di Papa Giovanni. Nel 1963, prima di morire, Giovanni XXIII scrisse questa enciclica “Pacem in terris”. Era una situazione internazionale delicata, un po’ come quella di oggi. C’era il rischio di una guerra atomica, la questione di CubaI più anziani si ricordano bene quel periodo. E Giovanni XXIII si diede da fare tantissimo per la pace, scrivendo questa enciclica dedicata agli uomini di buona volontà. A chi quindi vorrebbe, almeno si sforza, lavorare per la pace. Il brano è intitolato proprio “Pacem in terris”».

Da qui l’appello: «Il canto inizia dolcemente – approfondisce il direttore d’orchestra -. Dice “Pace, sublime dono del Signore, carezza dello Spirito”. Ma poi diventa un grido accorato, “Dona nobis, dona nobis pacem” (dona a noi, dona a noi la pace) in terris”. Facciamolo nostro quel grido di tanti uomini e donne nel mondo, che stanno gridando “Dona nobis pacem”». Questo l’inizio di un concerto intenso e molto applaudito dal pubblico che ha gremito la chiesa dello Spirito Santo.

Il concerto di Santa Cecilia completo
About Davide De Amicis (4555 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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