Caritas: “A Pescara accolte 150 donne con patologie legate a mutilazioni genitali in 17 anni”
"Il tema della mutilazione dei genitali femminili - osserva il sindaco Masci - sembra lontano da noi, invece per una serie di motivi non lo è affatto. Viviamo in un mondo globalizzato e queste cose accadono anche qui, nella còlta Italia, a causa di tradizioni millenarie - in questo caso vergognose - che si tramandano e che devono essere necessariamente bloccate"

Un interessante convegno dal tema “Le mutilazioni genitali femminili: origini culturali e aspetti socio-sanitari”, organizzato dall’Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Pescara in collaborazione con la Caritas e la Fondazione Caritas dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne e l’Associazione “Cesare Di Carlo”, si è svolto lo scorso sabato nella Sala Tosti dell’Aurum a Pescara: «I dati – illustra Alessia Nespoli, operatrice della Caritas diocesana di Pescara-Penne – ci dicono che negli ultimi 17 anni, su 300 donne che abbiamo accolto, circa 150 di esse presentava una patologia riferibile a delle mutilazioni genitali».
All’appuntamento hanno partecipato, oltre all’assessore alle Politiche sociali Adelchi Sulpizio e al sindaco di Pescara Carlo Masci, l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti e diversi esperti del settore. Tra questi la presidente dell’associazione “Cesare Di Carlo” Gilda Di Paolo, la ginecologa ed esperta internazionale sessuologa clinica nonché di mutilazioni genitali femminili (Mgf) Lucrezia Catania, il fondatore e responsabile del Centro di riferimento per la prevenzione e la cura Mgf di Firenze Omar Abdulcadir, e la responsabile dell’Ob Gyn Emergency Unit Fgm/C Outpatient Clinic Vulva clinic, Department of pediatrics, obstetrics and ginecology Hug, presso l’ospedale universitario di Ginevra Jasmine Abdulcadir.

Durante l’incontro, oltre a testimonianze di medici volontari in Africa che hanno agito sul campo, sono stati proiettati anche alcuni video dedicati all’argomento che hanno visto come protagoniste donne che, sin da bambine, hanno subìto – per via della tradizione comunitaria di appartenenza – pratiche relative all’asportazione di parti degli organi genitali: «Sono particolarmente emozionato – sottolinea l’assessore Sulpizio –, poiché ho voluto con forza parlare di questo fenomeno vergognoso che ancora oggi coinvolge migliaia di bambine e ragazze. Vorrei che non ci fosse bisogno di parlare di questo genere di fenomeni, ma la realtà è ben diversa».
Un convegno che rientra nel cartellone di eventi #365giorninoallaviolenzasulledonne: «Perché i riflettori sul tema della violenza di genere – ricorda l’assessore alle Politiche sociali – devono essere sempre accesi». Quest’ultimo, con l’occasione, ha poi ricordato che per la lotta alla violenza sulle donne il Comune opera concretamente attraverso progetti specifici: «Da quest’anno – aggiunge l’assessore Sulpizio – avremo anche due case, confiscate alla criminalità, che diventeranno case di sgancio per le donne vittime di violenza. La violenza sulle donne la si combatte 365 giorni all’anno».

Sulla stessa linea il sindaco Carlo Masci: «Noi siamo qui perché dobbiamo esserci – ribadisce il primo cittadino -. Rappresentando la città, dobbiamo dare un segnale chiaro di partecipazione a tutte le iniziative che vengono dal territorio. Il tema della mutilazione dei genitali femminili sembra lontano da noi, invece per una serie di motivi non lo è affatto. Viviamo in un mondo globalizzato e queste cose accadono anche qui, nella còlta Italia, a causa di tradizioni millenarie – in questo caso vergognose – che si tramandano e che devono essere necessariamente bloccate».
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