Il “ciclone” Toscani si abbatte su Pescara
La cerimonia di ieri mattina, presso l’aula rossa della facoltà di Architettura dell’università “D’Annunzio” di Pescara, doveva sancire l’atto di nascita di un nuovo ente di promozione culturale abruzzese: la Fondazione Aria, Fondazione industriale adriatica, con la presentazione della suo primo lavoro, il Premio “Fondazione Aria”. Ma gli organizzatori, non avevano fatto i conti con la verve artistica e provocatoria del critico d’arte Achille Bonito Oliva, ma soprattutto del fotografo italiano più illustre e discusso, Oliviero Toscani.
Ai due, come in un talk show televisivo, è bastato prendere la parola per rubare la scena agli altri relatori, spazzando via ogni intervento protocollare ed istituzionale per dar vita ad un’autentica lezione di vita che, attraverso la fotografia, ha abbattuto convenzioni, istituzioni, razze, divergenze culturali, localismi e campanilismi: «Da quando esiste la fotografia – ha esordito Toscani – l’umanità si è sempre resa conto delle tragedie. E se fosse esistita ai tempi delle crociate e di Gesù Cristo, non ci sarebbero stati nessuno dei due».
Il critico ed il fotografo, sono stati invitati rispettivamente come direttore artistico e autore internazionale di riferimento del Premio “Razza Abruzzo 1001 lavori”, rivolto agli studenti appartenenti alle classi quarte e quinte delle scuole medie superiori abruzzesi, i quali hanno gremito all’inverosimile l’aula rossa di Architettura. Gli studenti, ispirandosi all’ultimo lavoro di Oliviero Toscani “Razza umana”, che ha immortalato più di 60mila volti in giro per il mondo, dovranno fotografare volti e soggetti umani narrativi dei mestieri vecchi e nuovi che sostanziano il sistema economico abruzzese.
I lavori, giudicati da una giuria internazionale composta da artisti del calibro di Elio Fiorucci, Mario Botta, Silvia Evangelisti e Anna Mattirolo, dovranno essere presentati entro il 15 Maggio prossimo. Il vincitore del primo premio, seguirà uno stage nello studio di Oliviero Toscani, a sua volta vincitore del premio “Fondazione Aria” 2011: «Il lavoro di Oliviero Toscani – ha spiegato Bonito Oliva – ha un respiro artistico a 360 gradi. Con “Razza umana” lancia uno sguardo sul mondo, rilanciando il tema della coesistenza delle differenze».
Questa riflessione, ha poi infervorato l’ex fotografo di Benetton: «Qualcuno – ha sbottato Oliviero Toscani – ha parlato di razza abruzzese. Non esiste: si tratta solo di un aspetto geografico, di passaporto. Il Gran Sasso non è vostro, è di Mussolini». Questa provocazione, non ha mancato di scatenare polemiche con il pubblico presente in sala. Ma il fotografo, non pago, ha anche fornito una discutibile lezione di vita ai tanti studenti: «Bisogna salvare i giovani – ha suggerito Toscani – dai genitori e dai maestri. Ragazzi, non cercate il consenso: è la strada più veloce per la mediocrità».
E pensare che Elena Petruzzi, presidente di Aria, inizialmente aveva affermato: «Vogliamo dare un’immagine dell’Abruzzo che privilegi la tradizione, ma anche l’innovazione culturale». Indubbiamente, è stata presa in parola.