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“In Africa conoscono davvero la gioia di vivere”

E’ il punto di vista di Padre Alex Zanotelli, il missionario comboniano intervenuto a Pescara per rilanciare uno stile di vita più sobrio

È l’Africa, che ospitando l’Homo Sapiens ha dato origine alla vita, il modello per acquisire uno stile di vita compatibile a cui tornare per poter vivere sancora sulla Terra. Lo ha spiegato lunedì pomeriggio Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano che ha compiuto gran parte della sua opera tra le baraccopoli di Nairobi in Kenya, intervenendo nella parrocchia pescarese del Cuore Immacolato di Maria ad un convegno dal tema “Africa più vicina. Incontri e riflessioni per avvicinarsi, conoscere e condividere”.

Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano

Dunque il continente africano, con la sua grandezza e la sua povertà, rappresenta il principio e fine di tutto, mentre nel mezzo c’è la nostra società occidentale la quale, dopo aver vissuto per decenni di economia reale, ora è intrappolata nella morsa di una bolla finanziaria senza etica e senza scrupoli: «C’è una differenza abissale – ha spiegato Zanotelli – tra economia e finanza. Quello che produce l’economia attuale, secondo la stima più sobria, ammonta a 60 mila miliardi di dollari, mentre quello che produce la finanza speculativa arriva a toccare quota un miliardo di milioni di dollari. C’è un abisso e se questa bolla speculativa non scoppierà e i soldi non torneranno ad essere quello per cui sono stati coniati, un mezzo per scambiare dei beni, sarà la fine. Non ne usciremo più fuori e saranno i poveri ad avere la peggio, insieme alla classe media che non riuscirà ad andare avanti».

I numerosi partecipanti al convegno

Eppure, nonostante la fame e gli stenti, a detta del missionario sono proprio le popolazioni africane, avendo poco o nulla, a vivere felici al contrario della nostra società opulenta che si spinge ben al di là di quello che dovrebbe essere un corretto stile di vita. E anche le politiche demografiche passate, pianificate dagli organismi internazionali, hanno avuto ripercussioni negative: «Gli scienziati – ha riflettuto il comboniano – affermano che il pianeta potrebbe anche arrivare ad ospitare 10-12 miliardi di persone per il cibo, ma è il nostro stile di vita a non darci la sicurezza che l’ecosistema regga. Così, la grande speranza per il futuro non arriverà da quei paesi che hanno praticato politiche di natalità stringenti, come la Cina, ma dai popoli poveri che hanno la forza della vita. L’Africa, che è stata la culla dell’uomo, potrà così anche darci un aiuto in tal senso. Perché girando tra le baraccopoli di Korogocho e vedendo come i bambini riescano, nonostante tutto, a giocare felici mi ha fatto davvero capire che la vita è più forte della morte».

Anche noi, occidentali, europei ed italiani, possiamo però impegnarci per modificare proprio il nostro stile di vita, rendendolo più compatibile soprattutto a livello economico-finanziario. Ed anche la Chiesa potrebbe far molto: «Le diocesi – ha consigliato Padre Alex Zanotelli – dovrebbero avere dei comitati etici che guardino in quale banche le parrocchie e le diocesi stesse hanno depositato i loro soldi e qualora li investano in titoli tossici o in paradisi fiscali, li ritirino. Quest’ultimo è un aspetto importante e può incidere tantissimo, quindi bisogna parlarne. E poi, per il resto, è un discorso di modo di vivere: dobbiamo modificarlo per vivere all’insegna della sobrietà in un mondo in cui il 20% della popolazione divora l’86% delle risorse».

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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