Papa Francesco? “Uno psicologo che raggiunge tutti”
Il Papa? «Uno psicologo, che annulla le distanze con la gente per raggiungere tutti». È questo l’identikit di Papa Francesco tracciato, in questi giorni in cui si conclude il suo primo anno di Pontificato, dalla psicologa e psicoterapeuta Anna Olivero Ferraris che ha fatto un primo bilancio partendo dalla parola-chiave “tenerezza”: «Un anno fa – spiega la nota esperta – ha stupito il mondo il fatto che Papa Francesco abbia cambiato completamente stile: rispetto ai suoi predecessori, questo papa ha uno stile più pastorale, si presenta come un buon parroco che conosce bene i suoi fedeli».
Il registro della tenerezza, in particolare, riduce le distanze perché va a toccare i sentimenti: «È questo – sottolinea la Oliverio Ferraris – ciò che riduce la distanza tra il Papa e le persone. Molti rimangono impressionati dal rapporto molto intimo che Francesco riesce a instaurare con la gente, annullando quella distanza che un tempo c’era tra il Pontefice e i fedeli: penso a Pio XII, alla sua figura ieratica, che ha caratteristiche esattamente opposte a quelle di Papa Francesco. Lui ha capovolto completamente prospettiva, già da quel “buonasera” con cui si è presentato alla piazza».
Ma Papa Francesco, per l’esperta, è anche un Papa dei gesti: «Papa Francesco – aggiunge la psicologa – è un Papa che non ha paura di baciare, di accarezzare, che fa un uso sereno e consapevole del suo corpo: da un lato tutto ciò stupisce, all’altro crea una comunicazione molto diretta e una vicinanza anche fisica con le persone che incontra». E la parola tenerezza, però, può significare anche sguardo femminile, con il Santo Padre che ha auspicato proprio uno spazio maggiore per le donne nella Chiesa: «La Chiesa – commente Anna Oliverio Ferraris – ha sempre dato molto spazio alla riflessione sulla questione femminile, a cominciare dalla rilevanza assoluta della figura della Madonna. Il cambiamento vero sarebbe se finalmente la donna potesse entrare nella gerarchia ecclesiastica. Già Papa Luciani diceva che la Chiesa è uomo e donna: nelle associazioni e nei movimenti ecclesiali ci sono donne che hanno posti da leader, e nella società ormai le donne hanno dimostrato di poter svolgere tutti i ruoli. Io vedrei benissimo donne sacerdote e donne vescovo: donne che rivestano ruoli di responsabilità, anche decisionali, in ambito ecclesiale».