Posacenere in spiaggia contro le cicche in mare

Passeggiando in spiaggia, o facendo un bel castello di sabbia con i propri figli, si finisce ancora troppo spesso per incappare in decine di cicche di sigarette buttate a terra, con incuranza, da fumatori troppo pigri per raggiungere il posacenere più vicino: un comportamento, questo, che danneggia non poco la qualità delle acque marine. Per questa ragione, sabato e domenica farà tappa anche a Pescara la settima edizione della campagna “Ma il mare non vale una cicca?”, promossa dall’associazione Marevivo in collaborazione con Japan Tobacco International, con il supporto di Sindacato italiano balneari, il patrocinio del Ministero dell’Ambiente ed il sostegno del Corpo delle Capitanerie di Porto.
Così, in questo fine settimana, anche il bagnante-fumatore più indolente riceverà uno dei 120 mila posacenere, tascabili, lavabili e quindi riutilizzabili, distribuiti dai mille volontari che saranno operativi su 8 mila chilometri di coste italiane. Si stima che con i mozziconi risparmiati al mare, nei due giorni della kermesse, si potrebbe costruire un ponte così lungo da congiungere Roma e Cagliari: «Quando ho provato a focalizzare quest’immagine – commenta Max Giusti, testimonial della manifestazione – sono rimasto a bocca aperta. Si dice sempre che da piccoli gesti nascono grandi risultati: semplicemente spegnere la propria cicca nel posacenere tascabile, piuttosto che abbandonarla sulla sabbia porta anni di vita e benessere al nostro mare».
Ma l’evento, in Abruzzo, non si limiterà a coinvolgere soltanto i lidi pescaresi facendo tappa anche nell’Area marina protetta Torre del Cerrano nel teramano, con i suoi sette chilometri di spiagge libere ed attrezzate comprese tra Silvi e Pineto, ed a Casalbordino per la provincia di Chieti. I tanti posacenere distribuiti, saranno dunque di stimolo ai villeggianti per un modo di comportamento più civile e rispettoso, specie per l’ambiente: «Basta – conclude Carmen Di Penta, direttore generale di Marevivo – con i mozziconi sulla spiaggia e in mare, una volta e per tutte impariamo a considerare la cicca di sigaretta per quella che è effettivamente: un rifiuto e, come tale, va gettato in maniera corretta».