“Distruggere le barche non è la strada giusta: dobbiamo fermare gli scafisti”
"I Paesi da cui provengono i migranti - osserva il segretario generale dell’Onu - basano la loro economia sulla pesca e se si distruggono le barche, si distrugge la loro economia. Serve una robusta soluzione di ricerca dei migranti e salvataggio"
«Distruggere le barche non è la strada giusta. Dobbiamo fermare gli scafisti». Lo ha dichiarato il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, parlando ieri in conferenza stampa con i giornalisti al termine della sessione introduttiva del seminario “Proteggere la terra, nobilitare l’umanità”, svoltosi in Vaticano per iniziativa della Pontificia Accademia delle scienze sociali in collaborazione con “Religions for peace”: «I Paesi da cui provengono i migranti – osserva il segretario generale dell’Onu – basano la loro economia sulla pesca e se si distruggono le barche, si distrugge la loro economia».
Occorre, quindi, affrontare le cause che spingono i migranti a lasciare la loro terra: «Anche se ciò – ammette Ban Ki-moon – richiede più tempo, ma la strada da seguire è quella di garantire stabilità. Le Nazioni Unite, sono pronte a lavorare con l’Unione europea per affrontare l’emergenza migrazioni».
Tutto questo, però, condividendo le responsabilità: «Serve – sottolinea il segretario generale delle Nazioni Unite – una robusta soluzione di ricerca dei migranti e salvataggio. Lo scorso vertice di Bruxelles ha fatto il primo passo, però sono necessari corridoi umanitari e mezzi di immigrazione legali».
A margine del seminario di ieri, il segretario generale dell’Onu ha poi incontrato Papa Francesco il quale gli annunciato che la sua enciclica sull’ecologia è scritta e che uscirà nei prossimi mesi: «Sradicare la povertà estrema – commenta Ban Ki-moon dopo l’incontro -, porre fine alle esclusioni sociali e proteggere l’ambiente, sono valori che sono pienamente coerenti con le grandi religioni. Papa Francesco è una delle voci morali più appassionate di questi valori e io plaudo alla sua leadership e al suo impegno per i diritti umani».
Ban Ki-moon ha infatti sottolineato più volte il ruolo che possono avere i leader religiosi e gli uomini di scienza in questo contesto: «I problemi – aggiunge – sono urgenti e l’azione per risolverli deve essere globale. È questo il motivo per cui sono qui oggi».
Ban Ki-moon, inoltre, si ritiene convinto che solo cambiando gli stili di vita si può incidere realmente sui processi climatici in atto, ma per ottenere in questo senso dei risultati occorre il ruolo delle religioni.
Il leader dell’Onu, ha quindi manifestato al Papa la sua gratitudine per aver accettato di rivolgersi all’Assemblea delle Nazioni Unite il prossimo 25 settembre e gli ha espresso l’attesa per il suo discorso in tale occasione e per la sua prossima enciclica: «Abbiamo una opportunità senza precedenti – conclude il segretario generale delle Nazioni Unite – di articolare, e creare, un futuro più sostenibile e una vita di dignità per tutti».
Arrivato ieri mattina in Vaticano, Ban Ki-moon ha incontrato lunedì Matteo Renzi a bordo della nave militare San Giusto, al largo del canale di Sicilia, dove era presente anche l’alto rappresentante dell’Unione europea per la politica Estera, Federica Mogherini.
Con il premier, il segretario generale ha parlato dell’operazione messa in campo nel passato dall’Europa per la Somalia, che può essere un esempio per i futuri interventi sulla Libia: «L’operazione Atlantic – ricorda Ban Ki-moon – aveva aiutato a risolvere il problema della pirateria sia con la presenza di navi sulle coste, che affrontando la situazione politica, perché in ogni situazione di conflitto non c’è alternativa al dialogo e alla soluzione politica».